“Se il padre del piccolo Alessio lascia Vittoria, lo Stato avrà perso per sempre”: la denuncia di Paolo Borrometi
Incidente Vittoria padre Alessio | Alla fine anche Simone, undici anni, è morto nel terribile incidente in cui ha perso la vita il cugino Alessio. Il tragico incidente avvenuto a Vittoria che ha visto coinvolti due bambini ha riempito le pagine dei giornali eppure a molti è sfuggito un lato di questa storia: la mafia.
Sono figli di mafiosi due dei quattro occupanti del Suv che sfrecciava per le vie di Vittoria: a denunciare il fatto è stato il giornalista Paolo Borrometi che da anni si occupa (anche) della mafia di quella zona e che ha sfogato la sua rabbia sui suoi profili social. TPI lo ha intervistato.
Partiamo da un dato: se permettiamo al padre di Alessio, come ha detto, di andare via da Vittoria lo Stato ha perso definitivamente. Il mio sdegno è andato crescendo. Il primo passo quando ho sentito la notizia dell’incidente. Poi perché venni subito informato che a uccidere fosse stato il SUV del figlio di uno dei boss di Cosa nostra, degli imprenditori di riferimento di Cosa Nostra, Emanuele detto Elio Greco a cui appena un anno fa hanno sequestrato beni per oltre 35 milioni di euro e fra le aziende sequestrate alcune erano intestate proprio al figlio Saro Greco, l’uomo alla guida.
Incidente Vittoria padre Alessio | L’autista del Suv che ha investito due bimbi è il figlio di un boss: funerale tra le polemiche
Poi venni a sapere che tutti in macchina fossero pluripregiudicati e che addirittura vi fosse l’altro figlio del capomafia di Vittoria Angelo Ventura, figlio di Titta Ventura che oltre ad avermi condannato a morte con le sue minacce (ed è stato condannato per questo) è il capomafia della Stidda. In quella macchina vi erano i due rampolli più importanti della mafia di Vittoria. E siccome tutti noi, nella narrazione che se ne fa delle mafie, li consideriamo come uomini d’onore mi chiedo che uomini d’onore siano 4 persone che investono due bambini e scappano.
Sì, perché quando a fare i funerali di Alessio è la ditta di uno degli imputati arrestati per mafia insieme a Angelo Ventura e insieme al padre di Ventura allora con una metafora potremmo dire che i carnefici fanno i funerali alle vittime. Come è possibile che lo Stato permetta che una ditta già chiusa per mafia riapra intestando la ditta non più a Maurizio Cutello ma al figlio (e intanto il padre ci continua a lavorare? Proprio lui che è finito al processo per mafia con Angelo Ventura. Com’è possibile che sia quella ditta a fare i funerali del piccolo Alessio? Se lo Stato non fa lo Stato, se non ritorna a essere presente (non è possibile che un SUV cammini in quelle stradine a 160 km orari) allora lo Stato perde e quindi perdiamo tutti noi perché la gente ha paura e quindi nessuno denuncerà.
Tu pensi che i famigliari in quel tragico momento abbiano scelto? Io ti posso garantire c’era casualmente quella ditta che è accorsa e loro hanno affidato il funerale a loro. Dovevano essere le istituzioni a impedirlo.
Certamente, se è vero come sembra che il funerale del piccolo Simone saranno fatti da un’agenzia che è stata nominata dall’ausiliare della polizia giudiziaria allora significa che è lo Stato che sta decidendo.
Certo, il problema sono i migranti. Noi continuiamo a dire che il problema della sicurezza sono i migranti. Siccome le statistiche non parlano di questa emergenza e i fatti dimostrano tutt’altro allora anche noi giornalisti abbiamo sbagliato la narrazione di questo Paese. Ed è una narrazione che parte da lontano, ben prima del ministro Salvini. La parola “emergenza” la pronunciò un ministro dell’interno ben prima di Salvini, e non era leghista.
Noi sbagliamo. Anche oggi sono stato definito come giornalista antimafia. Io sono un giornalista, punto. Avevo 9 anni quando vennero uccisi Falcone e Borsellino, ho studiato giurisprudenza e sull’esempio di Spampinato ho voluto fare il giornalista. Noi dobbiamo parlare di cittadini e non di giornalisti antimafia, di preti antimafia o di imprenditori antimafia Tutti se ne devono occupare. Altrimenti dovrebbero esserci anche i giornalisti anticorruzione e i giornalisti antiterrorismo, no? E invece se ci pensi l’etichetta funziona solo con le mafie. Chissà perché.
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