Il triangolo della morte
I rifiuti tossici in Campania hanno fatto crescere il tasso di mortalità per cancro. Ora i cittadini vogliono giustizia
La mafia lascia sempre tracce sul territorio, ma nella zona tra Napoli e Caserta nota come “triangolo della morte” o “terra dei fuochi”, questi segni si respirano nell’aria.
Tonia, una bambina di sei anni, è l’ultima vittima dei crimini tossici. Dopo aver lottato per quattro anni e mezzo contro un tumore incurabile, è morta due mesi fa. Lo scorso fine settimana sua madre, Pina Leanza, ha guidato una protesta a Napoli per attirare l’attenzione su quello che lei chiama una “epidemia di cancro nelle mani della camorra”.
Si stima che la criminalità organizzata abbia scaricato nella regione circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti industriali negli ultimi 20 anni, con la complicità delle istituzioni e di centinaia di imprese italiane e non solo, che invece di pagare somme esorbitanti per smaltire i rifiuti legalmente, hanno pagato la mafia perché li scaricasse nei campi, nei pozzi e nei laghi. Le tossine diffuse nell’ambiente hanno causato un aumento incredibile del tasso di mortalità per cancro, cresciuto del 40% per le donne, e del 47% per gli uomini, secondo i dati pubblicati dalla Bbc.
La protesta, condotta dal movimento “fiumeinpiena”, ha raccolto oltre 50 mila persone che chiedevano la fine dello scarico e dei roghi di rifiuti tossici e l’avvio di una vasta opera di bonifica dei terreni contaminati, ma anche un’assunzione di responsabilità da parte delle imprese e delle istituzioni complici di questo business illecito. Molte persone mostravano la foto dei congiunti morti di cancro per fattori collegati alle tossine.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, inoltre, 150 mila persone hanno inviato a Papa Francesco alcune fotografie dei bambini che sono morti di cancro nella regione. Il Pontefice ha risposto telefonando a suor Teresa, membro dell’ordine delle sorelle di sant’Anna, che aveva scritto il suo numero di telefono sulla cartolina, e ha espresso il suo disappunto per la situazione delle persone che hanno sviluppato tumori e altre malattie collegate ai rifiuti tossici industriali.