Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

‘Ndrangheta, l’ex Juventus Iaquinta condannato a due anni nel processo Aemilia

Immagine di copertina
(Photo by ALBERTO PIZZOLI / AFP)

Per il campione del Mondo 2006 è caduta l'aggravante mafiosa. 19 anni al padre

Processo Aemilia, due anni a Iaquinta

IAQUINTA CONDANNATO, LA SENTENZA – Vincenzo Iaquinta è stato condannato a due anni di reclusione nell’ambito del processo Aemilia, il più grande mai celebrato nel Nord Italia contro la ‘ndrangheta.

L’ex attaccante di Udinese e Juventus e della Nazionale italiana, campione del mondo nel 2006, è imputato per reati relativi alle armi. L’accusa aveva chiesto sei anni. Nella sentenza di primo grado è caduta l’aggravante mafiosa.

Giuseppe Iaquinta, padre dell’ex calciatore, accusato di associazione mafiosa è stato invece condannato a 19 anni di reclusione.

“Ridicoli, vergogna” hanno gridato padre e figlio uscendo  dall’aula del Tribunale di Reggio Emilia.

La sentenza per 148 imputati è arrivata dopo due settimane di camera di consiglio ‘blindata’ da parte del collegio giudicante composto da Cristina Beretti, Francesco Maria Caruso e Andrea Rat.

Iaquinta condannato, la difesa dell’attaccante

Iaquinta, 38 anni, si è così difeso: “Non è possibile, il nome ‘ndrangheta non sappiamo neanche cosa sia nella nostra famiglia. Mi hanno rovinato la vita sul niente, perché sono calabrese, perché sono di Cutro. Io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese. Sto soffrendo come un cane per la mia famiglia e i miei bambini senza aver fatto niente”.

Processo Aemilia: ndrangheta alla sbarra

L’operazione Aemilia scattò all’alba del 28 gennaio 2015: 117 arresti – di cui 54 per associazione a delinquere di stampo mafioso – disposti dalla Dda di Bologna, beni sequestrati per un valore di 100 milioni di euro, 189 capi di imputazione poi sfociati in condanne (abbreviati e patteggiamenti) e rinvii a giudizio.

Tra gli imputati uomini politici, imprenditori, professionisti e personaggi legati a clan.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI