Skinhead italiani reclutavano mercenari da inviare a combattere nella guerra in Ucraina
Sei persone sono state arrestate tra Milano, Parma e Avellino
Un’organizzazione legata all’area skinhead ligure reclutava mercenari da inviare in Ucraina per combattere con i filo-russi nella guerra in corso nella regione del Dombass.
A scoprirlo è stata un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova. Sei persone sono state arrestate tra Milano, Parma e Avellino, mentre gli indagati sono complessivamente quindici.
Gli arresti sono scattati all’alba di mercoledì primo agosto 2018 insieme a una serie di perquisizioni nei confronti di tutti gli indagati.
L’ipotesi di reato è reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto armato estero.
Le indagini, partite investigando sugli ambienti skinhead liguri, hanno svelato l’esistenza di una struttura operante sull’asse Italia-Ucraina per il reclutamento di mercenari tra le fila delle milizie separatiste filorusse nel Dombass, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev.
Il conflitto nell’Ucraina orientale va avanti ormai dall’aprile 2014. Quattro anni fa la tensione scoppiò in seguito al rovesciamento del presidente ucraino Viktor Ianukovich e l’annessione della Crimea da parte della Russia.
Ne conseguì l’uscita dell’Ucraina dall’orbita di Mosca, l’avvicinamento ai Paesi della Nato e l’inizio dei combattimenti sul fronte orientale. Le province teatro degli scontri sono Donetsk e Luhansk, a maggioranza russa.
Il conflitto ha causato finora oltre 10mila morti e ha completamente cambiato la vita di molti ucraini.
L’Unione europea, Italia compresa, non ha riconosciuto l’annessione della Crimea alla Russia.
La posizione è stata confermata il 25 luglio scorso dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero-Milanesi, nel corso dei un Question time alla Camera.
“Il governo italiano ritiene che vadano sempre rispettate le regole del diritto internazionale, e in particolare i principi legati all’integrità territoriale. È la posizione coerente espressa dall’Ue”, ha sottolineato Moavero.
Nei giorni precedenti il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un’intervista al Washington Post, aveva definito l’annessione russa della Crimea “legittima” e aveva definito una “falsa rivoluzione” la rivolta che ha portato al cambio di regime nel 2014.
In seguito all’intervista di Salvini l’ambasciatore italiano in Ucraina, Davide La Cecilia, era stato convocato al ministero degli Esteri di Kiev.