Il ministro Grillo: “Inseriremo bambini immunodepressi in classi di bambini vaccinati”
Il ministro è intervenuto dopo le polemiche per il rinvio di un anno delle vaccinazioni obbligatorie per i bambini iscritti a nidi e materne
Dopo le polemiche per il rinvio di un anno delle vaccinazioni obbligatorie per i bambini iscritti a nidi e materne, il ministro della Salute Giulia Grillo ha chiarito su Facebook il suo pensiero e la strategia messa in campo dal governo sul tema delle vaccinazioni.
“Speravo di non dover intervenire per l’ennesima volta sul tema delle vaccinazioni che da strumento di prevenzione primaria si sono trasformate in strumento di lotta politica a tratti con toni di guerra di religione”, scrive il ministro nel suo post.
“Rispetto alla proposta di iniziativa parlamentare e, non governativa, lo sottolineo a scanso di ogni equivoco, che proroga i termini già previsti dal decreto Lorenzin, ribadisco che i bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni. È stata sospesa per un anno una delle tre forme sanzionatorie previste dalla stessa legge, che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati agli asili nido e alle scuole materne. Nessun passo indietro sull’obbligo vaccinale”.
Per quanto riguarda i bambini immunodepressi, la cui salute potrebbe essere messa a serio rischio dalla presenza di compagni di classe non vaccinati, Grillo ha spiegato come intende muoversi l’esecutivo: “Insieme al ministro dell’Istruzione garantiremo a tutti i bambini immunodepressi, quelli che non possono scegliere se vaccinarsi o meno, l’adeguata collocazione in classi in cui è assicurata la copertura vaccinale. In questo modo dando la priorità a chi non può scegliere rispetto a chi può scegliere di vaccinarsi e decide comunque di non farlo”.
Infine, il ministro spiega quali saranno i prossimi passi del governo sul tema delle vaccinazioni: “È inoltre allo studio dei parlamentari un disegno di legge che prevede un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio. Ossia uno strumento razionale e di buon senso che contempera il diritto alla salute collettiva e individuale. Un’impostazione che manterrò anche durante il passaggio parlamentare. Le vaccinazioni sono un tema troppo importante e non va fatta una guerra alla razionalità”.