Beppe Grillo attacca la legittima difesa: “Con un’arma in casa, le persone diventano bersagli”
La legge, cavallo di battaglia della Lega, divide gli alleati di Governo
“Io mi sono sempre difeso con intelligenza. A casa mia tengo una cassafortina con 500 euro per le spese, in modo che non mi torturano se non ho la cassaforte. Quando invece hai un arma vedi le persone come bersagli e finisce che spari a tua nonna”.
Questo il commento di Beppe Grillo in merito alla legge sulla legittima difesa tanto cara al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e che ha creato diverse frizioni tra gli alleati di Governo.
Il guru dei 5 Stelle ha parlato dal palco di un teatro di Catanzaro, dove ha portato il suo Insomnia tour. Tanti i temi affrontati dal comico nel corso dello spettacolo.
“Il Movimento è nato dalla mia insonnia e dal confronto con Casaleggio. Abbiamo fatto una rivoluzione antropologica, ma ora siamo in contraddizione, ci può stare. Il sogno non finisce, non è finito. Continua. Basta parlare del passato, di quello che eravamo. Parliamo di quello che siamo”.
Grillo, che dopo le ultime modifiche allo statuto del Movimento figura non più come fondatore ma come semplice garante, ha preso le difese di Luigi Di Maio.
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“L’ho conosciuto da ragazzino al suo paese. È un fuoriclasse. Quanto a me, lo capite adesso in che situazione sono? Con chi me la devo prendere se siamo andati al Governo? Io che ho sempre menato agli altri”.
Non sono mancati i commenti ironici diretti al pubblico in sala e i calabresi in generale.
“La Calabria è la regione che in assoluto ha fatto meno domande di reddito di cittadinanza. C’è un paese qui che si chiama Dinami, il più povero di Italia, dove nessuno ha fatto domanda per il reddito. E allora diciamolo che o lavorate tutti in nero o siete tutti della ‘ndrangheta”.
Grillo è solito rivolgere commenti sarcastici verso la sua platea. In occasione dello spettacolo in Abruzzo, il comico aveva commentato i risultati delle elezioni regionali che avevano visto la vittoria dell’esponente di centro-destra.
“Gli abruzzesi hanno scelto liberamente, ma adesso, per favore, ci ridiano 700 mila euro, le quattro ambulanze e la turbina antineve che a noi a Genova ci servono”.