Grillo: “Le carceri sono progettate per creare dolore, vanno azzerate”
Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle, ha pubblicato un post sul suo blog in cui esprime una valutazione sul sistema carcerario
Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle, ha pubblicato un post sul suo blog in cui esprime una valutazione sul sistema carcerario.
“Il sistema punitivo che stiamo adottando è antico come il mondo, ma soprattutto non funziona. Non funziona e mi pare che sia sotto gli occhi di tutti”, scrive il comico genovese.
“Senza fare molta retorica, mi pare che si rubi, si stupri e si uccida ancora. Sono passati millenni, faraoni, re e interi imperi sono scomparsi, eppure in fondo in fondo parliamo sempre delle stesse cose”, continua Grillo.
L’articolo riporta alcuni dati: “L’ultimo rapporto dell’Associazione Antigone parla chiaro, dalla fine del 2015 ad oggi il numero dei detenuti in Italia è cresciuto davvero tanto, ben 6.098 in più. Il sovraffollamento è pari al 115,2 per cento. Inoltre molte sezioni di molti carceri non vengono utilizzate”.
Ma il vero problema, secondo Grillo, sarebbe un altro: i recidivi.
“Ad oggi sono un numero incredibile. Su circa 58mila detenuti, solo il 37 per cento non avevano mai commesso altri crimini, per il restante 63 per cento le mura dello Stato erano già note, addirittura il 13 per cento di loro (più di 7mila persone) avevano dalle 5 alle 9 precedenti carcerazioni”, spiega.
Secondo Grillo, “rinchiudere una persona per anni dentro una stanza, oltre ad essere una tortura senza senso, non porta a nulla e non capisco quali risultati dovrebbe portare”.
Grillo continua affermando che “le carceri sono una struttura progettata per infliggere legalmente dolore, uno strumento di controllo sociale e un vero e proprio business”.
“Dobbiamo capire che lo stato delle nostre prigioni non solo è il prodotto del crimine, ma dello stato generale della cultura di un paese” e che “dobbiamo tendere a un mondo a carceri zero, o almeno, al minimo possibile”, aggiunge Grillo.
Il garante del M5S è convinto che “la soluzione penale diventa una delle possibilità, non più la sola. La punizione diventa una, ma solo una, tra diverse opzioni. La pena non è mai la riposta adeguata al crimine per la sua soluzione; anzi si limita a fabbricarlo”.
“La prigione, il più delle volte è dannosa per gli individui. La cosa importante nella politica carceraria di un qualsiasi paese civile sarebbe cercare misure alternative al carcere e molto spesso questo significa accompagnarli verso uno standard di vita accettabile: provare a cercare un’abitazione, cercare alternative nei periodi di disoccupazione, rieducare, reintegrare, far si che si possa ricreare una vita. Per davvero”, termina il post di Grillo.