Gramellini contro Grillo: “La borghesia che ti fa schifo preferisce il lavoro all’elemosina”
Grillo aveva attaccato la borghesia "benpensante", identificata dal fondatore del M5s con i manifestanti pro-Tav
Nella sua rubrica quotidiana sul Corriere della Sera, Massimo Gramellini si è scagliato contro Beppe Grillo.
Il fondatore del Movimento Cinque Stelle, in un post sul suo blog intitolato Ode alla borghesia (siete tornati, dove eravate?), lunedì 12 novembre aveva attaccato duramente la borghesia dei “benpensanti”, identificata in particolari con i manifestanti pro-Tav.
“Benpensanti che vedono nella TAV non fatta l’Italia che non entra nel mondo, ma la Tav di cui si parla da decenni non è stata proprio fatta, non c’è – ha scritto Grillo – Ma, ricordate, come dice la storia, tocca a voi negare i diritti della gente che lavora, siete voi il cuscinetto fra Amazon ed i suoi dipendenti sottopagati, a voi arrivano prelibatezze accompagnate dal sudore dei ragazzi a domicilio”.
“Non importa se la Tav in Iitalia non esiste proprio, nemmeno un Km, quello che importa è che siete tornati voi borghesucci: manca solo Gaber a prendervi in giro e l’Italia sta tornando (forse) se stessa?”.
Gramellini, nel suo Caffè, ha replicato a Grillo parlando, tra le altre cose, dei manifestanti pro-Tav a Torino.
“Basta scorgere la biografia delle organizzatrici, le ormai famose ‘madamin’: architette, pubblicitarie, avvocate: non proprio delle parassite snob. A meno che, nella terza repubblica dei rancorosi, il successo professionale e il benessere economico siano diventati una condotta antisociale e un privilegio insopportabile”, scrive l’editorialista del Corriere della Sera.
La borghesia invisa a Grillo, secondo Gramellini pensa “che i miliardi del reddito di cittadinanza andrebbero usati per costruire ferrovie e scuole, offrendo ai disoccupati un lavoro anziché un’elemosina”, e che “quando un medico ti dice di vaccinarti, lo faccia perché è un medico, non un venduto”.
“Pensa – questa borghesia ‘benpensante’ – che non sia da benpensanti, ma da rivoluzionari battersi per il partito che in Italia ha sempre perso tutte le elezioni. Quello del buonsenso”, conclude Gramellini.
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