Giulio Andreotti bambino: il diario del Divo in quarta elementare
Alcuni passi delle pagine del diario di quando Giulio Andreotti, di cui il 14 gennaio 2019 ricorre il centesimo compleanno, aveva nove anni
È un Giulio Andreotti inedito, il fanciullo che viene fuori dalle pagine del suo diario di quarta elementare. Riproponiamo qui alcuni stralci scritti nel marzo del 1928. Quello che sarebbe diventato uno degli uomini più potenti e controversi della Prima repubblica aveva appena nove anni.
Questa mattina è venuto in classe il Signor Direttore. La Signorina ci ha insegnato l’area del quadrato e del rettangolo. Il Signor Direttore ci ha chiamato per ordine di Registro. Il primo son io. Mi ha detto che ho migliorato e ho molti lodevoli. Poi mi ha accarezzato e baciato. A dir la verità non mi lodo da me perché so’ il proverbio: Chi si loda s’imbroda”.
Questa mattina è venuto di nuovo in classe il Signor Direttore, ha visto i quaderni di componimento mensili. Poi ha fatto alzar la mano ha [correzione della maestra: a] chi ieri aveva letto, ed io l’ho alzata. Anche oggi vorrò leggere il libro della Biblioteca Scolastica. [nota della maestra: Devi scrivere meglio].
Per ieri la Signorina ci dette per compito da raccontare un miracolo di Gesù. Io raccontai il miracolo “La tempesta sedata”. Un giorno Gesù montò in barca con i suoi discepoli; mentre navigavano Gesù si addormentò. Intanto si scatenò una tempesta furiosissima; la barca dove c’era Gesù e i discepoli minacciava affondarsi. Ma Gesù fece calmare le onde.
Questa mattina il Signor Maestro ci ha parlato della – Fondazione dei fasci. Dopo la guerra mondiale –1915 -1918 – i ferrovieri, tranvieri, i lavoranti delle officine, i vetturini, gli scioffer ecc. scioperavano continuamente. In quel tempo v’erano i comunisti. (Popolo appartenente al governo – pessimo – Comunista). Un individuo vagabondo ti chiedeva metà della tua paga e tu eri costretto a dargliela. Nell’anno 1919 il Deputato S. E. Benito Mussolini a Milano in Piazza S. Bas Sepolcro fondò i fasci Littori, e il 28 ottobre 1922 entrò con un corteo di fascisti in Roma. Ora regna il Governo fascista […].