Il 19 novembre si festeggia la Giornata internazionale dell’Uomo
Secondo i dati, il 95 per cento dei morti sul lavoro sono uomini e il 18,8 per cento sostiene di aver subito molestie
Il 19 novembre si celebra la Giornata internazionale dell’Uomo. Istituita nel 1999 da Trinidad e Tobago, sostenuta dall’Onu, questa giornata è stata poi adottata da oltre 60 Paesi in tutto il mondo per celebrare il ruolo degli uomini nella società.
Gli obiettivi a cui mira la Giornata sono l’ampliamento delle relazioni paritarie fra i generi, ma la Giornata è anche occasione per evidenziare le discriminazioni contro uomini e ragazzi, oltre che per mettere in evidenza modelli maschile positivi.
Ma la Giornata si prefigge anche di sensibilizzare riguardo la salute maschile. Secondo le statistiche internazionali, infatti, la salute maschile sarebbe meno forte di quella femminile. Basti guardare il dato emblematico dell’aspettativa di vita che è più bassa per gli uomini rispetto alle donne: 69 contro 74 anni.
Ma non soltanto. Secondo i dati, gli uomini rappresenterebbero la maggior parte delle vittime degli incidenti sul luogo di lavoro. Il 95 per cento delle morti sul lavoro riguarda uomini: sono ben 496 le persone di sesso maschile ad aver perso la vita lavorando da gennaio a giugno.
Un aspetto che si indaga poco nel mondo maschile è quello delle molestie. Per la prima volta l’Istat ha rilevato le molestie a sfondo sessuale anche ai danni degli uomini. Secondo i dati, però, il 18,8 per cento degli uomini sostiene di aver subito molestie a sfondo sessuale nel corso della vita. Di questi il 6,4 per cento nel corso degli ultimi tre anni, mentre il 3,1 per cento negli ultimi dodici mesi.
Un dato che si scontra con quello relativo alle donne. Se le molestie negli uomini sfiorano il 19 per cento, le donne che affermano di essere state molestate sono il 43,6 per cento: il 15,4 per cento negli ultimi tre anni e il 7 per cento nell’ultimo.
Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2017 in Italia sono state 123 le donne uccise. Secondo i dati, nell’80,5 per cento dei casi sono state vittima di una persona che conoscevano. Quasi nel 44 per cento dei casi si trattava del compagno, nell’8,1 per cento a ucciderle è stato un ex, nel 28,5 per cento dei casi un altro familiare e nell’8,1 per cento ad ammazzarle è stato un amico o conoscente.
Gli uomini uccisi sono 234, quasi il doppio delle donne. Nel 43,2 per cento dei casi l’assassino non è noto, nel 32,1 per cento sono stati uccisi da uno sconosciuto e nel 24,8 per cento da un conoscente. Soltanto otto di queste morti sono avvenute per mano della loro partner. In Inghilterra, nel 2017, 191 donne sono state uccise da mariti, fidanzati o ex, 32 uomini dal proprio partner maschio e 40 da un partner femmina.