Giornata contro pedofilia e pedopornografia: l’allarme di Telefono Azzurro
Il 5 maggio è Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
Telefono Azzurro ha fotografato il fenomeno nel Dossier Abuso sessuale e pedofilia, che raccoglie dati e testimonianze ottenuti attraverso i Servizi gestiti dall’associazione (numeri 114, 1.96.96, chat e social network): touch point di ascolto e intervento aperti a bambini, adolescenti e a tutti coloro che vogliono segnalare situazioni di emergenza, rischio e pregiudizio riguardanti l’infanzia e l’adolescenza.
In Europa, quasi 18 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale. Online, ogni 7 minuti una pagina web mostra immagini di bambini abusati sessualmente.
Nel 2017 sono stati individuati 78.589 indirizzi web contenenti immagini di abuso sessuale su minori. Oltre la metà delle vittime, il 55 per cento, ha meno di 10 anni.
Si stima che l’abuso sessuale sui minori contribuisca all’insorgenza di disturbi psicopatologici: nel 23 per cento dei casi le vittime di abuso necessiteranno di servizi di salute mentale e psichiatrici, anche nell’età adulta.
E l’Italia? “Il Dossier Abuso sessuale e pedofilia di Telefono Azzurro fotografa fenomeni purtroppo in crescita”, osserva Ernesto Caffo, presidente di “SOS Il Telefono Azzurro Onlus” e professore ordinario di Neuropsichiatria Infantile all’Università di Modena e Reggio Emilia.
“Considerando in particolare le segnalazioni giunte al Servizio 114, nel 2018 i casi di abuso sessuale in cui il presunto responsabile è un adulto estraneo al bambino sono il 15,9 per cento contro il 10,5 per cento rilevato nel 2017”.
I casi in cui il presunto responsabile è un genitore, spiega Caffo, “salgono dal 34,2 per cento del 2017 al 40,6 per cento del 2018”. “Telefono Azzurro offre ascolto e, quando necessario, attiva interventi sul territorio, tramite una rete multi-agency. Ma soprattutto lavora per creare una cultura del rispetto e di contrasto all’abuso verso bambini e adolescenti, coinvolgendo tutti gli stakeholder: società civile, istituzioni, professionisti del settore e i ragazzi stessi”.