Roberto Spada è stato fermato dai Carabinieri a Ostia dopo l’aggressione a un giornalista Rai
Dopo il violento pestaggio CasaPound, il partito d'estrema destra sostenuto dal fratello del boss di Ostia Carmine Spada, ha negato presunti legami con il soggetto
Nel pomeriggio del 9 novembre Roberto Spada, fratello di Carmine, boss di Ostia, è stato fermato dai carabinieri con le accuse di lesioni aggravate e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso dopo l’aggressione di martedì ai danni di un giornalista del programma televisivo “Nemo, nessuno escluso”.
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I carabinieri di Ostia hanno trasmesso in Procura l’informativa sull’aggressione e raccolto le certificazioni mediche, mentre resta da accertare la necessità di nuovi accertamenti.
La vittima della violenza di martedì 7 novembre è Daniele Piervincenzi, che si era recato a Ostia per un servizio sull’endorsement che la famiglia Spada aveva fatto al candidato di CasaPound, Luca Marsella, alle recenti elezioni nel X municipio di Roma. Insieme a Piervincenzi c’era il filmmaker Edoardo Anselmi, anch’esso aggredito.
Piervincenzi è tornato a parlare dell’incidente: “Non è un naso rotto che ci può fermare. Sia io che Edoardo Anselmi continueremo a fare il nostro lavoro con la stessa dedizione di prima”.
Dopo il violento pestaggio ai danni del giornalista Rai, il partito di estrema destra ha preso le distanze e negato legami con Spada, come affermato dal vicepresidente Simone Di Stefano: “Chiediamo alla magistratura di aprire un fascicolo su CasaPound per appurare se esistono rapporti criminosi tra noi e gli Spada; chiediamo anche un’inchiesta parlamentare per tirare fuori la verità su questa vicenda. Chiediamo inchieste rapide e pubbliche e che i risultati siano diffusi all’opinione pubblica”.
Le elezioni di Ostia, tenutesi lo scorso 5 novembre, hanno visto un’affermazione di CasaPound, che ha ottenuto il 9,08 per cento dei voti, e che potrà avere un ruolo decisivo al ballottaggio e in consiglio municipale.
Il giornalista ha riportato una frattura al setto nasale.
Questo il commento su Facebook del responsabile dell’aggressione: