Chi è Giorgio Bassani, l’autore uscito alla prima prova della maturità 2018, e di cosa parla Il giardino dei Finzi-Contini
Per l'esame di maturità 2018, l'autore scelto per l'analisi del testo nella prima prova è Giorgio Bassani
Agli esami di maturità del 2018, per l’analisi del testo della prima prova, è stato scelto un brano del romanzo di Giorgio Bassani Il Giardino dei Finzi-Contini, pubblicato nel 1962
Nel brano scelto il protagonista, ebreo, racconta l’episodio della sua cacciata dalla biblioteca pubblica di Ferrara e delle vessazioni subite dalla sua famiglia dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali di Mussolini (delle quali ricorrono gli 80 anni dalla promulgazione).
Ai ragazzi è stato chiesto di dare un’interpretazione complessiva di quel passo approfondendo il tema dell’antisemitismo, anche con riferimento ad altri autori e opere conosciuti. In alternativa gli studenti potranno fare una riflessione sui temi dell’emarginazione e della discriminazione, sempre arricchendole con riferimenti ad opere letterarie.
Il Giardino dei Finzi-Contini
Si tratta di uno dei romanzi più importanti di Giorgio Bassani. La prima stesura fu fatta nella città laziale di Santa Marinella, in provincia di Roma.
Il romanzo venne pubblicato da Einaudi nel 1962, ed è ispirato alla storia del presidente della comunità ebraica di Ferrara, Silvio Magrini, che in seguito alla promulgazione delle leggi razziali del 1938 rimase in Italia e dovette subire, con la sua famiglia, le persecuzioni del periodo fascista e, dal ’43, dell’occupazione nazista.
Il romanzo si snoda però anche al di fuori della realtà dei campi di concentramento, narrando le vicende di ragazzi ebrei che frequentano l’università e il tessuto sociale di Ferrara, apparentemente integrati nella comunità cittadina, ma che devono fare i conti con l’insinuarsi del clima di razzismo e intolleranza che comincia a prendere piede in Italia in quegli anni.
Dal romanzo venne tratto il film, con titolo omonimo, diretto da Vittorio De Sica. Bassani scrisse alcuni dialoghi della pellicola ma chiese di ritirare la propria firma dalla sceneggiatura perché, a lavoro completato, ritenne che lo spirito del film tradisse quello del romanzo.
Chi è Giorgio Bassani
Giorgio Bassani nacque a Bologna il 4 marzo 1916 e morì a Roma il 13 aprile del 2000. La sua era una benestante famiglia ebrea di Ferrara, città dove Bassani trascorse infanzia e adolescenza. Il padre, Angelo Enrico Bassani, fu presidente della squadra di calcio della SPAL dal 1921 al 1924.
La sua prima opera, La città in pianura, venne pubblicata sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Negli anni del fascismo insegnò italiano agli studenti ebrei espulsi dalle scuole e fece attività politica, cosa che gli costò alcuni mesi di carcere a Ferrara nel ’43.
Uscito di prigione, sposò Valeria Sinigallia e si trasferì prima a Firenze poi a Roma, dove trascorse il resto della sua vita. Scrisse due raccolte di poesie tra il ’44 e il ’47 e curò alcune riviste letterarie tra cui Botteghe Oscure.
Contribuì alla diffusione di autori stranieri come Dylan Thomas, Maurice Blanchot, Truman Capote, Jorge Luis Borges e Boris Pasternak. Nel 1956 vinse il premio Strega con la raccolta di racconti Cinque storie ferraresi.
Un anno dopo uscì un altro romanzo di successo, Gli occhiali d’oro, incentrato sul tema dell’emarginazione subita da un ragazzo della borghesia ebrea ferrarese a causa della sua omosessualità.
Bassani lavorò anche come sceneggiatore per Luchino Visconti e Luis Trenker.
Dal ’64 al ’65 ricoprì il ruolo di vicepresidente della Rai. Negli anni ’70 scrisse alcune raccolte di poesie ispirate in particolare a Maratea, un paese della provincia di Matera dove trascorreva le estati.
Altre opere pubblicate furono: L’airone (1968), L’odore del fieno (1972), Dentro le mura (1973), Il romanzo di Ferrara (1974).
Nel 1982 pubblicò la raccolta di tutte le sue poesie in In rima e senza e nel 1984 la raccolta di tutti i suoi saggi e le sue riflessioni critiche in Di là dal cuore.
Nel 1998 uscì la raccolta completa delle sue opere nei Meridiani Mondadori. Morì a Roma nel 2000 ma venne sepolto, per sua esplicita volontà, a Ferrara, nel cimitero ebraico di Via delle Vigne.