Gianluca Grignani contro Carola Rackete: “Meglio donare soldi a chi soffre davvero”
Dopo Emma Marrone, Fiorella Mannoia e Paola Turci, anche il cantautore Gianluca Grignani dice la sua sul caso Sea Watch, e in particolare sulla raccolta fondi lanciata su Facebook in favore della Capitana Carola Rackete (qui il suo profilo),
La comandante tedesca della nave si trova agli arresti domiciliari per aver forzato il blocco navale imposto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ed essere entrata nelle acque territoriali italiane.
Per aver violato il divieto, la 31enne tedesca ai sensi del decreto sicurezza bis, rischia una sanzione amministrativa che va dai 10mila ai 50mila euro. Per questo motivo gli utenti del web, che hanno seguito con il fiato sospeso l’operazione di Carola Rackete nel porto di Lampedusa il 26 giugno, hanno lanciato una raccolta fondi sulla pagina Facebook “Raccolta fondi per spese legali e sanzioni per Seawatch 3” che in poche ore ha raccolto quasi 200mila euro.
Ma Grignani non ci sta. Secondo il cantautore italiano infatti questa iniziativa sarebbe uno spreco di risorse, che dovrebbero essere indirizzate in via preferenziale a chi nel mondo ha veramente bisogno di aiuto.
Come i bambini che muoiono di fame in Africa.
In un criptico post di Facebook, il cantante condivide l’immagine inquietante di due bambini neri visibilmente malati e deperiti dal titolo “La colletta fatela per loro“, accompagnata dalla frase “Il Pd si mobilita per pagare le spese legali di chi ha violato la legge. Secondo loro questi sono i motivi per cui mobilitarsi”.
A corredare la foto un commento ambiguo, a cui il cantante dice di aver pensato durante la notte. “Il mondo è un diritto di tutti, e la politica dovrebbe imparare a togliersi le bende dagli occhi”.
Dunque Grignani si discosta dagli altri artisti che hanno invece espresso solidarietà alla Capitana, come Emma Marrone, e si schiera con quelli che pensano che abbia violato la legge.
Chissà che non decida di donare qualche euro ai bambini che difende.