Germania, preparavano attentati contro politici e stranieri: 7 arresti
La Procura federale ha smantellato un gruppo di estrema destra responsabile delle violenze di Chemnitz
In Germania la Procura federale ha ordinato l’arresto per sei persone con l’accusa di far parte di “un’organizzazione terroristica di estrema destra” che stava organizzando attentati contro stranieri e oppositori politici. Un settimo uomo, a capo del gruppo, era stato arrestato il 14 settembre.
Gli arresti sono avvenuti tra Sassonia e Baviera, con un massiccio dispiegamento di forze: oltre 100 gli agenti coinvolti, che hanno perquisito abitazioni e locali collegati al gruppo.
Obiettivo della formazione estremista era “superare lo stato di diritto democratico” attraverso azioni violente. Secondo l’accusa della Procura, il gruppo aveva pianificato un attentato terroristico per il 3 ottobre, festa nazionale per la riunificazione della Germania.
Gli accusati, tutti di nazionalità tedesca, sono sospettati di aver creato la cellula terroristica “Revolution Chemnitz”. Cinque di loro avrebbero aggredito diversi stranieri a Chemnitz lo scorso 14 settembre, quando nella cittadina della Sassonia vi fu una vera e propria caccia all’uomo.
Le violenze a Chemnitz erano iniziate a fine agosto, dopo la morte di un uomo durante una rissa in cui erano rimasi coinvolti anche alcuni profughi.
Nei giorni successivi erano state organizzate manifestazioni e ronde anti-immigrati, durante le quali si erano verificati numerosi attacchi e aggressioni da parte di frange di estrema destra nei confronti di stranieri.
C’è chi ha mostrato il saluto nazista, altri hanno attaccato un gruppo di militanti socialdemocratici. Una dozzina di persone incappucciate hanno attaccato un ristorante ebraico. Accusato di continuità con le forze eversive, fu costretto a dimettersi anche il capo dell’intelligence interna.
Secondo la procura, il gruppo “Revolution Chemnitz” si sarebbe formato “ufficialmente” lo scorso 11 settembre. Stavano organizzando attentati e aggressioni contro cittadini stranieri e contro soggetti “di altri convincimenti politici”: tra loro anche rappresentanti di partiti politici e personalità dell’establishement.
I sei provengono da ambienti collegati al neonazismo, al tifo organizzato violento e agli skinhead. Il settimo uomo, di 31 anni, era stato arrestato durante gli scontri con l’accusa di “turbamento della quiete pubblica”. Insieme af altri cinque aveva aggredito degli stranieri con bottiglie di vetro e guanti tattici.