“Siamo orgogliosi di lui”: parlano i genitori del combattente italiano ucciso dall’Isis in Siria
“Siamo orgogliosi di lui, della scelta che ha fatto, ma ora siamo distrutti dal dolore”, ha detto il padre di Lorenzo Orsetti [chi era], il combattente italiano ucciso in Siria dall’Isis.
Il ragazzo fiorentino di 33 anni è rimasto ucciso in un contrattacco dei miliziani jihadisiti a Baghouz, ultimo villaggio ancora in mano all’Isis. TPI lo aveva intervistato il 4 marzo.
“La loro lotta contro lo Stato islamico e il fascismo ci sembrava una lotta importante, era anche la nostra lotta, quella che non facciamo per la politica o per questioni economiche”.
“Mi ha detto che era lì, che era finita ma che poteva ripartire da un momento all’altro”, ha raccontato ancora il padre ai giornalisti.
“Vedevo che non apriva i messaggi da giorni, ma lui lo aveva detto che se non avevamo sue notizie era una buona cosa, che se ne avevamo invece voleva dire che qualcosa era andato storto”.
Il padre di Lorenzo Orsetti ha spiegato che il figlio è caduto “in un contrattacco dell’Isis, con lui sono morti anche i componenti del suo gruppo. Gli abbiamo detto più volte di tornare, che la battaglia era finita, vieni via il tuo lo hai fatto..”
“Spero che questa sua caduta voglia dire qualcosa per i curdi e per noi, siamo buoni a parole ma poi non facciamo niente”, ha concluso il padre.
Anche la madre è stata contattata dai media: “Abbiamo appreso della morte di Lorenzo dalla televisione, eravamo a lavoro fino alle 14.00, rientrati a casa abbiamo visto la notizia”.
“L’ho sentito due giorni fa, Lorenzo era felice, voleva combattere al fianco dei curdi per vincere contro quello che lui chiamava il fascismo dell’Isis”, ha dichiarato all’Agi Annalisa Orsetti. “Era via da un anno e mezzo. Voleva liberare i curdi dal fascismo”.