“Guardate chi c’era a dare l’ultimo saluto a Riina”, la foto-bufala condivisa migliaia di volte
Un foto mostra Boldrini e Boschi in un chiesa, con una scritta che fa credere che stessero partecipando ai funerali di Totò Riina. Funerali che, non si sono nemmeno mai celebrati. Eppure la foto è stata condivisa migliaia di volte
Pensavamo di essere arrivati un un’epoca in cui le bufale, per avere qualche chanches di essere credute vere, dovessero come minimo essere un po’ più velate, sottili, discrete, meno palesemente false. E invece, nonostante le battaglie aperte di contrasto alle fake news, certe bufale, quelle riconoscibili da un miglio di distanza e ad occhi chiusi, continuano incontrastate ad essere condivise da migliaia di persone.
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L’ultimo caso è quello della foto di Laura Boldrini, presidente della camera e Maria Elena Boschi, ministra del governo Gentiloni. Le due vengono ritratte in una chiesa, e la didascalia che accompagna la foto è questa: “Guardate chi c’era a dare l’ultimo saluto a Riina?”.
Ora, quel funerale non è stato nemmeno celebrato, visto che il boss mafioso Totò Riina, come tutti i mafiosi, è scomunicato dal papa.
“Un funerale pubblico non è pensabile. Ricordo la scomunica del papa ai mafiosi, la condanna della Chiesa italiana che su questo fenomeno ha una posizione inequivocabile. La Chiesa non si sostituisce al giudizio di Dio ma non possiamo confondere le coscienze”, aveva detto il portavoce della Cei, don Ivan Maffeis.
Ma chi poteva credere che due personaggi pubblici come la Boschi e la Boldrini, potessero mai prendere parte a quel funerale? Eppure le condivisioni sono state migliaia.
A intervenire sulla questione è il senatore del Pd, Francesco Verducci, ritratto nella stessa foto: “In rete gira questa foto. La posta un tale che ha nella sua immagine profilo il logo di una tristemente nota sigla politica. Io ricordo bene questa foto. Eravamo nel Duomo di Fermo, era domenica pomeriggio. Era il 10 luglio del 2016. Partecipavamo alle esequie di Emmanuel, ragazzo nigeriano, che fuggito dalla guerra ha trovato una morte ingiusta da noi in seguito ad una colluttazione nata da un epiteto razzista. Fu un momento di tributo e commozione, in nome della vita. Oggi quella foto, quella verità, vengono deformate e oltraggiate, perché qualche vigliacco senza morale vuol vedere l’effetto che fa in rete accostare nomi e visi di persone perbene, impegnate in politica, che da una vita combattono mafie, razzismi, soprusi a quello di ‘Riina’. Non c’è limite a nulla. È un meccanismo canagliesco che in Italia abbiamo combattuto e vinto, ai tempi del fascismo. Quei tempi non torneranno.
L’uomo che ha condiviso per primo la foto ha come foto profilo di Facebook il simbolo del Movimento 5 stelle, oltre a una serie infinita di bufale condivise . “Si tratta di una fake news che nulla ha a che vedere con noi: la riteniamo assolutamente offensiva e inappropriata. Provvederemo, come sempre in casi del genere, a segnalare l’account per uso improprio del simbolo”, ha detto il gruppo alla Camera del M5s.