Il ministro Fontana a La Verità: “Sui figli delle coppie gay applico la legge, e alle donne dico: non abortite”
Il ministro per la Famiglia e le disabilità: "I soldi per l'accoglienza dei migranti meglio usarli per favorire l'aumento demografico di chi è già in Italia"
“Non si possono riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso nati all’estero grazie a pratiche vietate in Italia come la maternità surrogata. Va fatto rispettare il divieto, evitando che il ricorso a queste pratiche all’estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia”.
Parole di Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e le disabilità, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Verità.
Fontana, che dall’inizio del suo mandato ha sollevato moltissime polemiche per le sue dichiarazioni su omosessualità, famiglia tradizionale, eutanasia e altri temi etici particolarmente delicati, nell’intervista ha affrontato molti argomenti, tra cui quello dell’aborto.
“In molti casi – ha detto – è per una preoccupazione economica che alcune donne decidono di non avere figli. Mi piacerebbe che lo stato fosse più vicino a queste donne per far capire loro che, nel dubbio, un figlio è meglio farlo”.
Nel colloquio con La Verità, Fontana ha parlato anche di politica internazionale. Il ministro ha espresso giudizi positivi sul primo ministro ungherese Viktor Orban: “È un politico che non ha paura di essere politicamente scorretto per difendere i suoi connazionali. È coraggioso e apprezzo quello cha fa per il suo paese”.
Lodi anche a Vladimir Putin: “Lui rappresenta uno dei primi politici che ha portato avanti la battaglia identitaria per difendere il proprio popolo. È un esempio di politica alternativa. La guerra mediatica che si è scatenata contro di lui ha avuto il risultato di far apparire Putin il martire di un nuovo mondo”.
Quanto agli immigrati, per Fontana “qualcuno dice che ci servono per contrastare il calo demografico, ma alla lunga i costi sociali dell’integrazione sarebbe meglio finalizzarli all’aumento demografico già integrato”.
“Poi quello che vedo – aggiunge – è che c’è un progetto che usa l’immigrazione per avere manodopera a basso costo, favorendo la precarizzazione del lavoro”.
Alla domanda se si senta il ministro più di destra del governo, Fontana risponde: “Non credo nella contrapposizione tra destra e sinistra ma credo nella divisione tra due civiltà: una incentrata sulla globalizzazione sfrenata, l’uomo singolo individualista. L’altra fatta da comunità con identità, tradizioni, valori. Io mi schiero sicuramente dalla parte comunitaria e identitaria”.