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Home » News

“La Lega deve restituire fino all’ultimo centesimo”: Di Battista commenta la sentenza sui 49 milioni

Immagine di copertina
Credit: Photo by Christian Minelli/NurPhoto

Alessandro Di Battista, intervenuto a Otto e mezzo in onda su La7, in collegamento dal Guatemala, ha parlato del ricorso della procura sul sequestro dei 49 milioni di euro della Lega

“La lega deve restituire i 49 milioni di euro fino all’ultimo centesimo, che c’entra il processo politico? Se fossi un militante della lega chiederei la restituzione di ogni singolo centesimo perché sono soldi miei. Le sentenze si rispettano, punto”.

Sono le parole di Alessandro Di Battista che è intervenuto a Otto e mezzo in onda stasera su La7, in collegamento dal Guatemala.

“Penso che Salvini sia pompato dal sistema mediatico in maniera vergognosa. ‘Repubblica’ dice che è fascista, però si comporta come l’istituto Luce con Mussolini”. Ha proseguito l’ex deputato di M5s.

Come anticipato da Repubblica,nella mattinata di lunedì 10 settembre, i legali hanno annunciato che il Carroccio presenterà in settimana il ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame di Genova di autorizzare il sequestro dei beni del partito fino alla somma di 49 milioni di euro.

I legati della Lega si sono incontrati con i pm della procura di Genova per valutare un’altra opzione: quella di una rateizzazione dell’intera cifra. Opzione percorribile a patto però di accettare il principio fissato dai giudici: la Lega deve pagare.

La vicenda dei fondi della Lega

Il tribunale del Riesame di Genova il 6 settembre 2018 aveva accolto il ricorso della procura sul sequestro dei 49 milioni di euro della Lega.

Il partito di Matteo Salvini dovrà quindi restituire i fondi sottratti illecitamente nell’era del segretario Umberto Bossi e del tesoriere Francesco Belsito per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010.

Attualmente nelle casse del partito vi sono solo 5 milioni di euro.

Il Tribunale del Riesame doveva discutere sul sequestro dei fondi della Lega dopo il rinvio da parte della corte di Cassazione che, ad aprile, diede ragione alla procura di Genova sul sequestro “a tappeto” su conti correnti e depositi riferibili al partito, fino a raggiungere i 49 milioni di euro.

Sarebbe questo infatti l’importo della truffa ai danni dello Stato per la quale è stato condannato in primo grado l’ex leader leghista Umberto Bossi insieme all’ex tesoriere Francesco Belsito. Dei 49 milioni al momento ne sono stati sequestrati circa 3.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed esponente leghista, Giancarlo Giorgetti aveva dichiarato che “i soldi che avevamo sono stati presi dalla magistratura, quindi noi non abbiamo più niente, in questo momento”.

“Se il Tribunale del riesame deciderà di requisire tutti i futuri proventi che affluiscono nelle casse della Lega, e che sostanzialmente sono i versamenti dei parlamentari e dei consiglieri, allora il partito non potrà più esistere perché non avrà più soldi”.

In caso di conferma del provvedimento di sequestro, il segretario della Lega Matteo Salvini potrebbe essere intenzionato a chiudere il partito e a fondarne un altro.

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