I Radicali in piazza per “riaccendere il dibattito” sulla cannabis
![Immagine di copertina](https://www.tpi.it/app/uploads/2019/02/flash-mob-radicali-cannabis-1-300x132.png)
I Radicali non si arrendono e proseguono nella loro battaglia per la legalizzazione della cannabis, manifestando sotto palazzo Montecitorio.
Il 28 febbraio 2019 i militanti hanno organizzato un flash mob “stupefacente”: oltre a cartelloni e slogan, i radicali hanno anche portato con sé una canna gigante con la scritta provocatoria Accendiamo il dibattito.
“Mentre nel governo c’è chi annuncia una nuova guerra alla droga e spende i soldi dei cittadini per mandare le forze dell’ordine nelle scuole a perquisire gli studenti, noi chiediamo di accendere un dibattito serio e responsabile sulla legalizzazione della cannabis”.
Questo quanto si legge sulla pagina Facebook dei Radicali, che annunciano anche il loro “flash-mob stupefacente in piazza Montecitorio”.
“Un italiano su tre, tra i 15 e i 64 anni, ha usato sostanze illegali nel corso della vita. Chi governa può scegliere di criminalizzarli tutti, persino decidere di arrestarli tutti”, scrivono ancora i Radicali.
“Oppure potrebbe rendersi conto che il proibizionismo ha fallito e che la cannabis legale è l’unico modo per rendere sicuro il consumo e togliere soprattutto i più giovani dalle mani della criminalità”.
La legalizzazione della cannabis è una delle più lunghe battaglie portata avanti da sempre da i Radicali.
“È arrivato il momento di piantarla con l’ipocrisia e mandare in fumo gli introiti della criminalità. È una questione di libertà, per scegliere responsabilmente, curarsi o intraprendere un’attività economica nella piena legalità”.
La legalizzazione della cannabis, secondo i Radicali, garantirebbe anche uno snellimento del lavoro dei giudici e un alleggerimento del numero di carcerati.
“Le carceri esplodono e le scrivanie dei magistrati non reggono il peso dei fascicoli aperti contro i pesci piccoli del grande giro d’affari della droga che vive sulle spalle di decenni di politiche proibizioniste. La legalizzazione riguarda chi fuma e chi no, perché le proibizioni ideologiche e i mezzi per attuarle toccano il profondo dei nostri diritti civili e politici”.