Secondo il Financial Times, Salvini è un “impavido” che minaccia l’establishment europeo
Il prestigioso quotidiano britannico ha dedicato un editoriale all'ascesa politica del leader della Lega: "È il primo politico italiano moderno senza un bisogno emotivo di essere tra amici a Davos o a Bruxelles"
Il prestigioso quotidiano britannico Financial Times ha dedicato un editoriale all’ascesa politica di Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno italiano.
L’articolo è intitolato “La minaccia dell’impavido Salvini all’establishment dell’Ue”.
Secondo l’autore, il giornalista tedesco Wolfgang Munchau, con leader come Salvini a condizionarne gli equilibri l’Unione europea “rischia di diventare la Repubblica di Weimar dei nostri tempi”.
Il vicepremier italiano viene descritto come una “minaccia per l’ordine costituito dell’Ue”: questo perché ha “coraggio”. “È il primo politico italiano moderno senza un bisogno emotivo di essere tra amici a Davos o a Bruxelles”, si legge nell’editoriale.
Munchau sottolinea come l’Unione europea si trovi ad affrontare oggi “due sfide esistenziali”: quella di Donald Trump e quella di Matteo Salvini, leader della Lega, che viene definita come un partito “di estrema destra”.
Tuttavia, scrive il giornalista del Financial Times, mentre la minaccia di Trump è “ovvia, diretta e brutale”, quella “rappresentata da Salvini” potrebbe essere “più potente e meno diretta”.
“Da quando ha accettato di unirsi in coalizione con il Movimento Cinque Stelle”, si legge nell’editoriale, Salvini “ha preso due decisioni politicamente furbe”: la prima è stata la frenata sui discorsi relativi all’uscita dall’euro, la seconda è stata “usare il suo ruolo di ministro dell’Interno come un pulpito prepotente con un terrificante successo”.
Nell’articolo, il ministro dell’Interno viene descritto come il “poliziotto cattivo”, Salvini, in antitesi rispetto al premier Giuseppe Conte, il “poliziotto buono”, di cui si sottolinea l’inesperienza.
Il Financial Times rimarca poi come in Europa i populisti di destra lavorino per formare alleanze tra loro per scardinare l’Unione dall’interno.
“La loro ambizione è quella di rilevare le istituzioni dell’Ue e distruggere l’Ue dall’interno”, scrive Munchau. “Salvini ha gli occhi puntati sulle elezioni europee del maggio 2019 e le sue possibilità sembrano buone”.
Secondo il giornalista tedesco, in passato “l’Italia era guidata dalla paura dell’isolamento”, tanto che “il paese spesso accettava legislazioni contrarie all’interesse nazionale”.
Nell’articolo ci citano, ad esempio, “le regole alla base del meccanismo europeo di stabilità” e “la direttiva sulla risoluzione delle banche”.
Con Salvini al governo, invece, “l’Italia potrebbe “sfidare il predominio franco-tedesco”. E ciò che rende questa “minaccia” così “potente” è il “coraggio” del leader leghista. “È il primo politico italiano moderno senza un bisogno emotivo di essere tra amici a Davos o a Bruxelles”, si legge nell’editoriale.
Il Financial Times ricorda che in Italia si combinano le due crisi dell’Unione europea: quella dell’euro e quella dei migranti: “L’Ue dovrà fornire soluzioni a entrambi i problemi, non solo la carta oltre le fessure come ha fatto la scorsa settimana”, avverte Munchau.
Il problema dell’Ue, conclude il giornalista, “è che la sua stabilità dipende da personaggi come Salvini e Trump. “Rischia di diventare la Repubblica di Weimar dei nostri tempi, una costruzione adatta solo a un clima politico temperato”.
La Repubblica di Weimar è il nome con cui viene comunemente indicato il governo della Germania nel periodo tra la fine della Prima guerra mondiale e la salita al potere del nazismo: un’epoca caratterizzata da forti tensioni sociali e da una profonda crisi economica.