“Fabio Fazio usa Saviano per manipolare l’informazione, ora basta”
L'attacco arriva da Federico Mollicone, capogruppo di FdI in Commissione di Vigilanza Rai
Non solo Lega e Movimento Cinque Stelle. Stavolta a mettere nel mirino Fabio Fazio è un partito di opposizione, ovvero Fratelli d’Italia.
Federico Mollicone, capogruppo di FdI in Commissione di Vigilanza Rai, si scaglia contro il conduttore di Che tempo che fa, il quale a suo parere opera “un sistematico condizionamento culturale e politico dell’informazione attraverso monologhi senza possibilità di contraddittorio permessi a intellettuali schierati ideologicamente, come ad esempio è successo con le numerose ospitate di Roberto Saviano”.
Un attacco frontale. Mollicone chiede l’intervento immediato dell’Agcom, che “sta già vigilando sul rispetto del pluralismo, è importante che il tema vada allargato a tutti i contenuti informativi e di intrattenimento”.
“Non basta difatti vigilare sulla parità di trattamento fra soggetti politici, se poi a molti intellettuali, giornalisti e ‘influencer”‘, che pur non facendo parte di un partito rappresentano chiaramente uno schieramento politico, viene dato tutto questo spazio”, affonda il colpo l’esponente del partito di Giorgia Meloni.
“La trasmissione di Fabio Fazio – conclude – è quella che presenta la maggiore criticità sul tema del pluralismo per il palese squilibrio nella scelta degli ospiti che appartengono ad un’unica area culturale e politica”.
Fratelli d’Italia si allinea insomma a Lega e Movimento Cinque Stelle, che da tempo stanno facendo pressioni sulla Rai, in particolare sulla nuova dirigenza, affinché limiti gli spazi del conduttore in Rai.
Diverse ipotesi sono circolate negli ultimi mesi: lo spostamento di Che tempo che fa su Rai Tre, il passaggio di Fazio ad altre emittenti, in particolare La7 e Discovery.
Di sicuro è in corso una trattativa per ridimensionare lo stipendio del conduttore, altro tema oggetto di continue polemiche con i partiti di governo.
A Fazio è stata proposta una riduzione del compenso. Il conduttore, dal canto suo, ha sempre detto di essere disposto a ridiscutere il suo stipendio.
Il tutto, ovviamente, purché la cosa non rappresenti una “punizione” di Lega e M5s con il beneplacito della dirigenza di Viale Mazzini.
Fazio, dal canto suo, ha chiarito che non intende muoversi dalla Rai: “Io sto qua due anni, non mi muovo”.