Gli strafalcioni grammaticali più diffusi sui social network
La lista, ironica e leggera, degli errori e orrori più famosi e usati dal popolo del web
Universitari italiani che scrivono come o peggio di alunni di terza elementare, errori grossolani e inaccettabili: pochi giorni fa la lettera degli oltre seicento accademici italiani denunciava il livello della lingua scritta e parlata degli studenti italiani.
Ecco la lista degli strafalcioni più comuni, degli “orrori” più famosi e usati dal popolo del web:
• La “o” accentata di pò al posto dell’apostrofo. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
• Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
• “Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
• Numero infinito di puntini sospensivi. I puntini di sospensione sono tre.
• Quì, quà. “Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va”, recitava un adagio.
• Và. Su “va” l’accento non va mai.
• “Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
• “Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
• “Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
• Apposto, affianco, avvolte. “Apposto” è la forma del participio passato del verbo apporre. Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere “tutto a posto” staccato. Se vogliamo scrivere “di tanto in tanto” dobbiamo scrivere staccato, a volte.
• “Accelerare” si scrive con una sola elle.
• Apparte, a parte. Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
• Non c’è la posso fare. Ce la possiamo fare, fidatevi!
La top ten degli “orrori” secondo Il Libraio:
• se io sarei
• ke ai fatto?
• buon hanno
• pultroppo
• propio
• ti penzo
• d’avvero
• addomani
• per senpre
• un’abbraccio
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