Il punto sulle elezioni di domenica 25 ottobre, in breve
Dall'Europa all'America Latina, passando per il continente africano, sono almeno dieci i Paesi dove si sono svolte elezioni presidenziali, parlamenti e municipali
Il 25 ottobre del 2015 è stata una giornata all’insegna delle elezioni in tutto il mondo. Dall’Europa all’America Latina, passando per il continente africano, sono almeno dieci i Paesi dove si sono svolte elezioni.
In Argentina, Costa d’Avorio, Guatemala, Haiti e Tanzania si sono tenute le elezioni per eleggere un nuovo presidente. In Polonia si è votato per rinnovare il parlamento e in Congo per un referendum costituzionale, che garantirebbe al presidente di potersi candidare per la terza volta nonostante il limite di due mandati attualmente non glielo permetta.
– ARGENTINA: oggi 32 milioni di cittadini in Argentina erano attesi alle urne per eleggere un nuovo presidente. Le elezioni di oggi metteranno fine all’era Kirchner, durata 12 anni. Tre candidati si sfidano per la presidenza della Repubblica: un peronista, un imprenditore e un dissidente. Il primo, Daniel Scioli, è in vantaggio. È l’ex governatore della provincia di Buenos Aires, la più popolosa ed estesa tra le province argentine.
Scioli è il candidato della presidentessa uscente Cristina Fernandez de Kirchner, nonostante anni fa fossero in disaccordo su diversi aspetti. Vuole tagliare le tasse per la classe media e ha promesso di abbassare l’inflazione dal 25 per cento a un tasso inferiore al 10 per cento entro quattro anni. Sostiene di avere un piano per lo sviluppo economico del Paese. Secondo quanto riportano i media locali, Scioli è molto forte mentalmente perché nel 1989 ha perso un braccio nel corso di una competizione tra motoscafi. Qui quello che dovreste sapere sulle elezioni in Argentina, senza giri di parole.
– POLONIA: oggi si è votato anche in Polonia per rinnovare il parlamento. Dopo otto anni di governo presieduto dal partito di centrodestra e filo-europeista Piattaforma civica (Po), il voto ha sancito la vittoria della destra euro-scettica di Diritto e Giustizia (PiS), che nel maggio del 2015 aveva anche già ottenuto la presidenza del Paese.
Il partito Diritto e Giustizia (PiS) è sostenuto dall’episcopato polacco e dall’emittente radiofonica cattolica Radio Maryja. Il risultato del voto potrebbe anche compromettere gli equilibri europei sulle politiche di accoglienza dei rifugiati. Cose importanti da sapere sul voto in Polonia, raccontate senza giri di parole.
– COSTA D’AVORIO: oggi si è votato in Costa d’Avorio per scegliere un nuovo capo di stato. Sono le prime elezioni dalla fine della guerra civile nel 2011. I principali candidati sono tre, ma il favorito è il presidente uscente, Alassane Ouattara, ex economista del Fondo monetario internazionale. Solo 6.3 milioni di elettori sono attesi alle urne su una popolazione totale di 23 milioni.
Nonostante Ouattara abbia promesso votazioni “pacifiche e trasparenti”, parte della popolazione ha paura che avvenga quanto già successo dopo le ultime elezioni di cinque anni fa, nel 2010. In quella tornata elettorale, i due candidati principali erano Alassane Ouattara e Laurent Gbagbo, accusato dalla Corte Penale Internazionale di crimini contro l’umanità.
Entrambi rivendicarono la vittoria, ma la Commissione elettorale indipendente (Cei) della Costa d’Avorio assegnò la presidenza a Ouattara. In seguito al rifiuto da parte di Laurent Gbagbo di ammettere la sconfitta, seguirono scontri e violenze che causarono la morte di 3mila persone. Qui quello che dovreste sapere sulle elezioni in Costa d’Avorio, senza giri di parole.
– CONGO: oggi si è votato anche nella Repubblica del Congo con capitale Brazzaville (non la Repubblica Democratica del Congo, RDC) per un referendum costituzionale voluto dal presidente Denis Sassou Nguesso. Se dovesse passare, permetterebbe al capo di stato di potersi candidare per la terza volta nonostante il limite di due mandati attualmente non glielo permetta. La decisione del presidente ha provocato una serie di proteste e scontri che ha causato la morte di quattro persone. Qui quello che dovreste sapere sulle elezioni nella Repubblica del Congo, senza giri di parole.
– TANZANIA: per la prima volta dopo cinquant’anni, le elezioni in Tanzania – dove si è votato oggi – sono incerte: quattro gruppi d’opposizione sostengono insieme il candidato che compete contro il partito al governo. Cose da sapere sul voto in Tanzania, senza giri di parole.
– HAITI: oggi i cittadini di Haiti hanno votato per tre differenti elezioni: presidenziali, parlamentari e municipali. Il proprietario di un’attività d’esportazione di banane sfida un ingegnere meccanico per la carica di capo di stato. Il presidente in carica dal 2011 è Michel Martelly, meglio noto come Sweet Micky, un cantante popolare che ha completamente sconvolto l’ordine politico senza tuttavia riuscire a fermare la lotta interna ai partiti e la corruzione. Qui c’è tutto quello che dovreste sapere sul voto di Haiti, senza giri di parole.
– GUATEMALA: oggi oltre 7 milioni di cittadini hanno votato per eleggere un nuovo presidente in Guatemala. Il protagonista di una popolare serie televisiva guatemalteca, Jimmy Morales, è il favorito. La sua popolarità è dovuta anche al non convolgimento nei recenti scandali di corruzione. Il candidato che compete contro Morales è l’ex first lady Sandra Torres Casanova, 60 anni, moglie dell’ex capo di stato Álvaro Colom Caballeros del Guatemala. Cose da sapere sul voto in Guatemala, senza giri di parole.