Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:28
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Ecomafie e Agromafie

Immagine di copertina

Smaltimento dei rifiuti e contraffazione dei prodotti agricoli, la stampa estera spiega come la mafia inquina l'economia italiana

La crisi economica è un toccasana per le mafie. Sfruttando la situazione economica delle imprese in difficoltà sono in grado di produrre montagne d’oro con i loro affari.

Immaginiamo un imprenditore come tanti, che non sa se riuscirà a pagare gli operai a fine mese. Pensate che quell’imprenditore pagherà affinché i rifiuti che produce siano smaltiti legalmente quando potrebbe affidarsi a società di smaltimento di dubbia provenienza, che costano meno ma che non garantiscono la trasparenza?

Il risultato è sotto gli occhi di tutti da tempo ormai. A parlarne stavolta è il New York Times, che racconta come nonostante le misure adottate dal governo italiano contro lo smaltimento illegale dei rifiuti, in alcune zone della Campania, il terreno sia talmente contaminato che bonificarlo potrebbe rivelarsi impossibile.

“I rifiuti sono un problema antico in Italia poiché le discariche sono a corto di spazio, per cui si scatenano crisi periodiche in città come Roma e Napoli”, scrive il New York Times, “Ma la terra della camorra, che si estende dal Mar Tirreno fino alle colline dell’Appennino, è un quadro particolarmente vivido di una bellezza che sta andando in rovina.”

Un gruppo ambientalista stima che 10 milioni di tonnellate di rifiuti tossici siano stati illegalmente sepolti qui sin dai primi anni 1990, incluse sostanze tossiche che hanno eroso il terreno e la falda acquifera, generando miliardi di dollari di profitti per la mafia. È quello che sta accadendo nella “Terra dei fuochi”, la zona tra Napoli e Caserta di cui scrive Roberto Saviano in “Gomorra”.

La Süddeutsche Zeitung ha scelto invece di raccontare di quei clan che agiscono direttamente come investitori per le imprese in difficoltà, fornendo agli imprenditori ciò che allo Stato e alla società manca, cioè il denaro.

Approfittando della situazione dei numerosi produttori agricoli che si vedono rifiutati i finanziamenti dalle banche, i boss entrano nel business agroalimentare, partecipando all’intera filiera produttiva di alimenti come i meloni di Marsala o le mozzarelle di bufala campane. In questo modo l’Agromafia ha ottenuto solo negli ultimi 2 anni 14 miliardi di ricavi dall’agricoltura.

“La mafia torna alle sue radici legate al latifondo del XIX secolo in Sicilia”, scrive la Süddeutsche Zeitung, “Per 200 anni, i mafiosi hanno ricattato i contadini, rubato il bestiame e dato fuoco ai campi. Oggi il loro potere arriva fino agli scaffali dei negozi.” In Sicilia, secondo quanto ha rivelato il pentito Nino Giuffrè, nessuna catena di supermercati potrebbe nascere senza il supporto di Cosa Nostra.

Tra i prodotti più a rischio di contraffazione c’è l’olio extravergine di oliva, orgoglio delle tavole italiane. Una sequenza di immagini pubblicata dal New York Times ha svelato negli ultimi giorni come avviene la sua alterazione. Molto di quello che viene venduto come olio d’oliva italiano sarebbe in realtà prodotto in Marocco, Tunisia o in Spagna e poi trasportato in Italia, dove verrebbe poi diluito con olio più economico, come l’olio di semi. Dall’Italia il falso olio d’oliva viene poi esportato nel resto del mondo. Il risultato della contraffazione è che il prezzo dell’olio continua a scendere e in questo modo i contraffattori commettono un vero e proprio suicidio economico, trascinando con sé anche gli innocenti produttori del vero olio d’oliva.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI