Gli Stati Uniti accettano la richiesta dell’Italia di armare due suoi droni
L’Italia aveva acquistato nel 2009 due droni MQ-9 Reapers e dal 2012 aspettava il permesso di comprare missili e munizioni per armarli
Il dipartimento di Stato americano ha approvato la richiesta dell’Italia di armare due dei suoi droni con missili e altre munizioni statunitensi. Prima d’ora, il permesso era stato accordato soltanto al Regno Unito, che li possiede dal 2007.
L’Italia è il primo Paese a cui vengono venduti dopo l’imposizione delle nuove regole americane in materia del febbraio 2015.
Il governo aveva acquistato nel 2009 i due droni MQ-9 Reapers, ma la richiesta di armarli, presentata nel 2012, non aveva sinora ottenuto risposta.
Il sì sarebbe arrivato grazie al ruolo di alleato e partner che l’Italia ricopre nei confronti degli Stati Uniti. La richiesta era stata presentata al fine di rendere l’arsenale italiano equipaggiato per essere di supporto alle operazioni svolte in cooperazione con gli Stati Uniti, e per proteggere le truppe italiane.
Il possibile nuovo acquisto avrebbe un valore di circa 129 milioni di dollari. Gli Stati Uniti hanno ora 15 giorni per revocare il permesso di armare i droni anche se generalmente, una volta ottenuto il consenso del Pentagono, le trattative non vengono interrotte.