L’emozionante discorso del colonnello ai giovani: “Questa è la ‘ndrangheta”
L'ufficiale Giancarlo Scafuri si è rivolto ai giovani durante la commemorazione del brigadiere Rosario Iozia, ucciso 30 anni fa dalla 'ndrangheta
“Ragazzi, questi sono gli effetti della ‘ndrangheta: c’è una mamma che dopo trent’anni ancora piange suo figlio”. Il colonnello Giancarlo Scafuri, comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, si è rivolto con queste parole ai giovani della Piana di Gioia Tauro in occasione della commemorazione del Brigadiere Rosario Iozia, ucciso 30 anni fa dalla ‘ndrangheta a Cittanova.
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Mostrando la foto del carabiniere siciliano, ucciso in Calabria a soli 25 anni, Scafuri ha richiamato l’attenzione dei ragazzi: “Questo è Rosario, bravi alzatevi in piedi. Questo rende onore a Rosario”.
Il colonnello si è rivolto anche ai docenti. “Insegnanti, spiegate bene ai ragazzi che cosa sia la ‘ndrangheta e non abbiate paura di dire questa parola. Ditela. Non l’ha detta nessuno oggi in chiesa”, ha proseguito. “C’è solo una strada, non ce ne sono altre. Spiegatelo bene ai ragazzi in modo che lo possano spiegare ai loro genitori”.
“La ‘ndrangheta è un tumore maligno. La Calabria merita di più. Portiamo onore a questo ragazzo che aveva 25 anni e non ha potuto crescere dei figli”, ha concluso il colonnello Scafuri.
Chi era il brigadiere Rosario Iozia
Nato a Catania nel 1962, Rosario Iozia era un vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri. Nel 1985 viene assegnato alla stazione dei carabinieri di San Giorgio Morgeto in provincia di Reggio Calabria e poi diventa comandante della squadriglia carabinieri a Cittanova, dove prende parte a numerose operazioni contro la criminalità organizzata calabrese tra cui l’azione di rilascio della studentessa Angela Mittica, sequestrata tempo prima nella Piana di Gioia Tauro.
Il 10 aprile 1987 mentre sta percorrendo la strada che da Cittanova porta a Polistena, il vice Brigadiere Iozia nota degli uomini armati camminare in un uliveto e intuisce un pericolo.
Nonostante fosse fuori servizio, Iozia ferma la macchina, scende e punta la pistola verso i malviventi intimando di fermarsi, ma uno di questi spara e colpisce Iozia. Lui ha il tempo di rispondere al fuoco ma muore subito dopo. In seguito la polizia si scoprì che tra quei malviventi era presente anche un latitante.
Qui sotto il video del discorso:
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