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Ignazio Marino si è dimesso da sindaco di Roma

Immagine di copertina

Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è dimesso dopo una lunga giornata di colloqui e incontri all'interno della giunta comunale

In seguito alle polemiche sui rimborsi del comune di Roma di cui ha usufruito il sindaco Ignazio Marino, la giunta comunale di Roma si è riunita per affrontare la situazione.Dopo un’intensa giornata di riunioni, e trattative politiche, il sindaco ha rassegnato le proprie dimissioni.

Nei giorni scorsi il sindaco ha messo online le spese avvenute attraverso la carta di credito del comune di Roma, pari a circa 1.800 euro al mese. Il Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia hanno fatto un esposto alla procura di Roma, che ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato sulla vicenda.

Tuttavia, dalle rivelazioni di alcuni ristoratori e di alcune persone indicate come partecipanti alle cene rimborsate, sembra che in alcuni casi Marino abbia usato la carta di credito per ragioni non istituzionali. Il 7 ottobre il sindaco si è reso disponibile a rimborsare 20mila euro di tasca propria e rinunciare alla carta di credito del Comune.

LA DIRETTA  

20:30 – Dopo una lunga giornata di riunioni e trattative interne al partito e alla maggioranza in Campidoglio, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha rassegnato alle ore 19.32 le proprie dimissioni.

Le indiscrezioni sulle sue possibili dimissioni hanno iniziato a trapelare questa mattina, soprattutto in vista della riunione della giunta convocata inizialmente per le ore 11, poi slittata alle 13. Durante la riunione il vicesindaco Marco Causi, l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito e quella al Turismo Luigina Di Liegro hanno rassegnato le proprie dimissioni.

Nel frattempo, decine di persone appartenenti ai partiti dell’opposizione si sono assemblate in piazza del Campidoglio a chiedere le dimissioni di Marino. Al loro fianco, anche un gruppo di sostenitori del sindaco che gli chiedeva invece di resistere.

In seguito, il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà di Roma si sarebbero accordati per sfiduciare in consiglio comunale il sindaco qualora quest’ultimo non si fosse dimesso.

Messo all’angolo, Ignazio Marino alle ore 19.32 ha rassegnato le dimissioni attraverso una lunga nota.

19.45 La dichiarazione con cui Marino ha lasciato l’incarico di sindaco di Roma:

“Care romane e cari romani, ho molto riflettuto prima di assumere la mia decisione. L’ho fatto avendo come unica stella polare l’interesse della Capitale d’Italia, della mia città. Quando, poco più di due anni e mezzo fa mi sono candidato a sindaco di Roma l’ho fatto per cambiare Roma, strappando il Campidoglio alla destra che lo aveva preso e per cinque anni maltrattato, infangato sino a consentire l’ingresso di attività criminali anche di tipo mafioso. Quella sfida l’abbiamo vinta insieme. In questi due anni ho impostato cambiamenti epocali, ho cambiato un sistema di governo basato sull’acquiescenza alle lobbies, ai poteri anche criminali.

Non sapevo – nessuno sapeva – quanto fosse grave la situazione, quanto a fondo fosse arrivata la commistione politico-mafiosa. Questa è la sfida vinta: il sistema corruttivo è stato scoperchiato, i tentacoli oggi sono tagliati, le grandi riforme avviate, i bilanci non sono più in rosso, la città ha ripreso ad attrarre investimenti e a investire. I risultati, quindi, cominciano a vedersi. Il 5 novembre su mia iniziativa il Comune di Roma sarà parte civile in un processo storico: siamo davanti al giudizio su una vicenda drammatica che ha coinvolto trasversalmente la politica. La città è stata ferita ma, grazie alla stragrande maggioranza dei romani onesti e al lavoro della mia giunta, ha resistito, ha reagito.

Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione. Sin dall’inizio c’è stato un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine. Ho tutta l’intenzione di battere questo attacco e sono convinto che Roma debba andare avanti nel suo cambiamento. Ma esiste un problema di condizioni politiche per compiere questo percorso. Queste condizioni oggi mi appaiono assottigliate se non assenti. Per questo ho compiuto la mia scelta: presento le mie dimissioni. Sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni. Non è un’astuzia la mia: è la ricerca di una verifica seria, se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche.

Questi i motivi e il quadro in cui si inseriscono le mie dimissioni. Nessuno pensi o dica che lo faccio come segnale di debolezza o addirittura di ammissione di colpa per questa squallida e manipolata polemica sulle spese di rappresentanza e i relativi scontrini successivamente alla mia decisione di pubblicarli sul sito del Comune. Chi volesse leggerle in questo modo è in cattiva fede. Ma con loro non vale la pena di discutere. Mi importa che i cittadini – tutti, chi mi ha votato come chi no, perché il sindaco è eletto da una parte ma è il sindaco di tutti – comprendano e capiscano che – al di là della mia figura – è dal lavoro che ho impostato che passa il futuro della città.

Spero e prego che questo lavoro – in un modo o nell’altro – venga portato avanti, perché non nascondo di nutrire un serio timore che immediatamente tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che purtroppo ha toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l’intero Partito democratico ma tutto il Campidoglio.”

19.35 L’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli ha definito le dimissioni di Marino come una “conclusione tristemente inevitabile”.

19:32 Ignazio Marino si è dimesso da sindaco di Roma.

19:21 – In ambienti legati al Partito Democratico sta girando insistentemente la voce che il sindaco Ignazio Marino potrebbe dimettersi nelle prossime ore.


(Nella foto: manifestanti a sostegno di Ignazio Marino davanti al Campidoglio)

18:21 – I supporter di Marino hanno iniziato a intonare “Bella Ciao”. In risposta, quelli di Fratelli d’Italia hanno intonato il canto popolare romano “La società dei Magnaccioni”

18:15 – Alcuni attivisti con un cartello dalla scritta “Marino resisti” sono saliti sulla scalinata dell Arce capitolina e hanno iniziato a intonare lo slogan “Resisti!” I militanti di Fratelli d’Italia e Lista Marchini hanno risposto con fischi

18:09 – Un’attivista del Movimento 5 Stelle ha dichiarato a TPI che Marino non è stato un sindaco onesto e finalmente va a casa grazie anche all’opposizione di M5SPer il successore, si augura che i cittadini di Roma siano pronti a un sindaco a 5 stelle, ma al di là di nome e partito spera si tratti di una persona che abbia a cuore Roma e i romani e sia onesta.

17.18 – Una manifestante a sostegno di Marino dice a TPI di essersi recata spontaneamente in piazza trovando altri che come lei credono nel sindaco. Insieme hanno improvvisato un cartellone con scritto “Marino resisti”. Secondo lei, Marino avrebbe migliorato il bilancio della città, portato alla luce numerosi scandali. Tuttavia, sarebbe arrivato a questa situazione perché si sarebbe inimicato le lobby romane

17.10 – Il consigliere M5S Enrico Stefàno conferma che, secondo le sue fonti, si potrebbe andare verso una sfiducia di Marino in aula


(Nella foto: manifestanti riuniti davanti al Campidoglio per chiedere le dimissioni di Ignazio Marino)

16:37 – Gli assessori dimissionari sono attualmente al Nazareno, la sede del PD, a riunirsi insieme al commissario del PD di Roma Matteo Orfini.

16:18 – L’agenzia Ansa ha riferito citando fonti del PD che il partito potrebbe presentare una mozione di sfiducia contro Ignazio Marino che quindi non si dimetterebbe, ma verrebbe sfiduciato in consiglio comunale dal suo stesso partito.

16:15 – L’assessore Marco Rossi Doria ha dichiarato di non essersi dimesso come precedentemente dichiarato, ma di aver dato disponibilità a rimettere il proprio incarico.


(Nella foto: la statua della lupa romana, all’esterno del Campidoglio, domina dall’alto i manifestanti riuniti davanti al municipio)

16:10 – Il sindaco Marino ha convocato per adesso una riunione con i consiglieri comunali di maggioranza. Slitta dunque la riunione tra il segretario del PD di Roma Matteo Orfini e SeL.

16:07 – Un militante di Forza Italia, alla domanda di TPI su chi auspicherebbe sindaco di Roma, dice che preferisce aspettare a rispondere perché la situazione cambia in continuazione. E aggiunge che in caso di ballottaggio tra centrosinistra e Cinque stelle attenderebbe gli ordini del partito.

16:04 – Si è dimessa l’assessore al Turismo Luigina Di Liegro

15:43 – Compaiono anche i cartelli con la scritta “Marino resisti”

15:35  Dopo la giunta, è prevista una riunione tra il segretario del PD Roma Matteo Orfini e il gruppo di SEL. Secondo alcune  indiscrezioni, nella riunione servirebbe per accordarsi su un’eventuale sfiducia di Marino in aula, in caso di mancate dimissioni 


(Nella foto: manifestanti riuniti davanti al Campidoglio chiedono le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino)

15.28 – Anche gruppi di militanti di Italia Unica e Forza Italia hanno raggiunto piazza del Campidoglio

15:25 – L’assessore dimissionario Esposito è uscito dal Palazzo Senatorio tra i fischi della folla presente in piazza del Campidoglio. Alcuni hanno invece applaudito le sue dimissioni

15:20 – Tra i militanti della Lista Marchini si alza il grido “Si è dimesso”, ma la notizia è presto smentita 

15:10 – I gruppi consiliari di PD e SEL di Roma hanno riferito che attendono entro le ore 16 una risposta dal sindaco Ignazio Marino sulle sue eventuali dimissioni

14:45 – Il vicesindaco Marco Causi, l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito e quello alla scuola Marco Rossi Doria hanno rassegnato le dimissioni dai propri incarichi

14:20 – Sotto al Campidoglio, diversi militanti di Fratelli d’Italia, CasaPound – Sovranità Nazionale, Lista Marchini e Movimento 5 stelle si sono riuniti a protestare per chiedere le dimissioni del sindaco.

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