Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:24
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Gender pay gap: se sei donna è come se lavorassi gratis quasi tre mesi all’anno

Immagine di copertina

I dati pubblicati da Eurostat nel 2019 descrivono la situazione in Italia

Più di sessantasei giorni. Più di due mesi. Ecco quanto le donne lavorano ogni anno gratuitamente in Italia. Non si tratta di un’azione volontaria, ma imposta: è il gender pay gap, la differenza salariale tra uomini e donne.

Secondo Eurostat le italiane, nelle aziende private, guadagnano il 20,7 per cento in meno rispetto all’altro sesso. Va leggermente meglio nel settore pubblico, dove la disparità retributiva si attesta attorno al 4,1 per cento. Viene da chiedersi: ma perché, ancora oggi nel 2019 (i numeri sono del 2017), lavoratrici e lavoratori non vengono pagati equamente? La risposta è molto semplice.

Innanzitutto, a livello contrattuale, alle donne molto spesso viene proposto un part-time: meno impegnativo di un full-time essendoci meno ore, le donne possono dedicarsi maggiormente alla casa e alla famiglia, anche se magari non hanno scelto loro di farlo.

Di conseguenza, alle lavoratrici spettano mansioni o funzioni meno qualificanti. Lo stipendio – altra ripercussione – non sarà elevato e ciò avrà effetti anche sulla pensione.

Ulteriore fattore da non sottovalutare e che evidenza i numeri sopracitati e che, a parità di competenze e di esperienze, uomini e donne non vengono pagati allo stesso modo. La differenza che caratterizza le buste paga è di almeno il 5 per cento.

I dati elaborati sono percepiti anche nella realtà dalle lavoratrici? Sì. Il 67 per cento delle italiane, riporta il Corriere della sera, non è soddisfatto delle proprie condizioni lavorative. Gli uomini si fermano al 33 per cento.

Se negli altri Paesi qualcosa si sta effettivamente muovendo, il discorso in Italia è diverso. Fino a poco tempo fa le imprese con più di 100 dipendenti dovevano, ogni due anni, dichiarare alle consigliere regionali di parità le eventuali discrepanze di salario tra uomini e donne. Ma le aziende, piuttosto che intervenire, preferivano pagare una penale.

LEGGI ANCHE: Festa della Donna, 8 libri che ogni donna dovrebbe leggere: i consigli di The Post Internazionale

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Natale 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi oggi, 25 dicembre
Cronaca / Pandorogate, Selvaggia Lucarelli: “Chiara Ferragni potrebbe evitare il processo grazie al Codacons”
Cronaca / Promuovevano al Qaeda e Isis in Italia: arrestati 5 giovani a Bologna, Milano, Udine e Perugia
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Natale 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi oggi, 25 dicembre
Cronaca / Pandorogate, Selvaggia Lucarelli: “Chiara Ferragni potrebbe evitare il processo grazie al Codacons”
Cronaca / Promuovevano al Qaeda e Isis in Italia: arrestati 5 giovani a Bologna, Milano, Udine e Perugia
Cronaca / Camper contromano si schianta contro un taxi sull’A8: muore una donna, due feriti
Cronaca / Lecco, cade da un dirupo e muore a 58 anni: lascia marito e due figlie
Cronaca / Catanzaro, auto finisce fuori strada e prende fuoco: morte due ragazze di 17 e 18 anni
Cronaca / Vigilia di Natale 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi oggi, 24 dicembre
Cronaca / Chi era Francesca Ianni, la donna di 45 anni schiacciata da un albero caduto a Roma: morta sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Bambino di 7 anni precipita dalla seggiovia, ma si salva grazie alla neve fresca
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata