Caso Diciotti, la Lega in piazza a Milano per raccogliere firme: “Salvini non si tocca”
“Milano in piazza con Matteo Salvini”. Il commissario della Lega nel capoluogo lombardo e vicecapogruppo vicario alla Camera, Fabrizio Cecchetti, annuncia la mobilitazione per “fermare le accuse a carico del Ministro sul caso Diciotti”.
Sabato 2 e domenica 3 febbraio l’appuntamento del popolo leghista è “a Milano, in giro per la città” per “dirlo forte e chiaro: un ministro dell’Interno che difende il proprio Paese dall’invasione di clandestini e blocca il business degli scafisti non si tocca”.
In diverse zone saranno allestiti gazebo per raccogliere firme: “Chiunque e in ogni quartiere potrà esprimere la propria solidarietà a chi, eletto da milioni di italiani, sta eroicamente portando avanti una battaglia di civiltà che qualcuno vorrebbe interrompere trasferendola in un’aula di tribunale”.
Già pronti i moduli che saranno riempiti con le firme delle “truppe del capitano”. Sopra alle caselle e sotto la scritta #SalviniNonMollare! il seguente testo:
“I sottoscritti intendono esprimere la propria solidarietà e il proprio sostegno alle politiche del ministro dell’interno, Matteo Salvini, che rischia da 3 a 15 anni di carcere per aver fatto il proprio dovere difendono i confini italiani.
Intanto sulla questione del “processo Diciotti” sono arrivate le parole della ministra per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che – su Radio Due – ha spiegato come Salvini “non si sta sottraendo al processo” perché “il processo non c’entra nulla con quello che nei prossimi giorni si dovrà andare ad analizzare”.
In questo momento “quello che dovranno valutare la Giunta e poi il Senato è: la scelta di non far sbarcare i migranti dalla Diciotti aveva finalità pubbliche o no? Se aveva finalità pubbliche la vicenda sui chiude qui”.
“Salvini”, ha aggiunto, “chiede di negare l’autorizzazione a procedere solo perché ha preso quelle decisioni nell’interesse pubblico. La redistribuzione dei migranti è ad esempio un fatto di interesse pubblico”. E “anche per la Sea Watch dopo qualche giorno si à arrivati ad una soluzione, con la redistribuzione dei migranti a bordo”.
Nell’interesse personale di Salvini o nell’interesse di tutti gli italiani? “È chiaro che Salvini ha operato nell’interesse degli italiani, per questo non si deve dare l’autorizzazione a procedere, il reato di sequestro di persona mi sembra risibile. E comunque, lo ribadisco, Salvini non si sta sottraendo al processo”.