Di Stefano (Casapound) attacca i nostalgici di Predappio: “Maledetti pagliacci mascherati”
Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound, ha criticato sui social le persone che hanno sfilato nella città natale di Benito Mussolini
“Uscisse Mussolini dalla tomba vi prenderebbe a schiaffi”. Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound, ha criticato sui social le persone che hanno sfilato lo scorso 28 ottobre a Predappio, la città natale di Benito Mussolini.
Domenica circa 2mila persone hanno partecipato alla manifestazione indetta dai “nostalgici” del fascismo a Predappio, in occasione della ricorrenza della Marcia su Roma, che 96 anni fa portò al potere Benito Mussolini.
Lo stesso giorno si è tenuta anche una manifestazione dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) per un’altra ricorrenza: quella dei 74 anni dalla liberazione di Predappio dalle truppe nazifasciste.
Particolare scalpore ha destato l’abbigliamento di alcuni dei manifestanti, che indossavano divise memori del ventennio, sfoggiavano tatuaggi con il profilo del Duce, e qualche maglietta che ha destato polemicaa, come quella indossata da Selene Ticchi, l’ex candidata sindaco di Budrio per Forza Nuova, ispirata al logo di Disneyland, con la scritta ‘Auschwitzland’ (qui l’intervista di TPI.it a Selene Ticchi).
Queste scelte evidentemente non sono piaciute a Di Stefano, che ha commentato così la notizia su Facebook:
“Maledetti pagliacci mascherati che ogni anno andate a Predappio a disonorare i morti con le vostre sguaiate marcette e fate a gara con chi si mette la maglietta più imbecille perché siete le scimmie ammaestrate degli antifascisti”.
“Uscisse Mussolini dalla tomba vi prenderebbe a schiaffi, uno per ogni ragazzo o ragazza caduto combattendo per quell’idea così grande che nel vostro microcervello non riesce e non riuscirà mai ad entrare”.
Casapound, un partito considerato di estrema destra, ha fortemente criticato negli ultimi anni il lato folkloristico di un certo neofascismo e l’attaccamento all’eredità della destra extraparlamentare degli anni Settanta.
Forza Nuova, partito nazionalista e neofascista, ha posizioni più reazionarie e conservatrici.
Lo stesso Di Stefano, comunque, si è lasciato andare in passato a dichiarazioni discutibili, come quando ha dichiarato che: “Il fascismo è una dottrina, non una dittatura”.