La lettera di Di Maio a Le Monde sui Gilet gialli e la gaffe sulla Francia “democrazia millenaria”
Dopo il richiamo dell’ambasciatore francese a Roma, Luigi Di Maio ha scritto una lettera al quotidiano Le Monde.
“L’Italia e il Governo italiano considerano la Francia un Paese amico e il suo Popolo, con la sua tradizione democratica millenaria, un punto di riferimento nelle conquiste dei dei diritti civili e sociali a livello mondiale”, scrive il vicepremier, che già nelle prime righe commette una gaffe, parlando di “tradizione democratica millenaria”. Inutile dire che la Francia è stata una monarchia assoluta, e poi un impero, fino a tempi recentissimi.
Il motivo della lettera è spiegare ai francesi il perché del suo incontro con il leader dei Gilet gialli dello scorso 5 febbraio.
“Non mi meraviglia che il popolo francese stia mostrando insofferenze notevoli rispetto allo smantellamento di alcuni di questi diritti. E questo non riguarda solo l’attuale Governo”, dice il leader del M5s, accusando gli ultimi governi francesi di aver attuato ricette ultra-liberiste “che hanno precarizzato la vita dei cittadini e ne hanno ridotto fortemente la capacità di acquisto”.
Di Maio dice di essere colpito dalle rivendicazioni dei gilet gialli, post-ideologiche che superano destra e sinistra ma mettono il cittadino al centro.
“È per questo che ho voluto incontrare esponenti dei gilet gialli e della lista Ric, perché credo che il futuro della politica europea non sia più nei partiti di destra e di sinistra, sopratutto diffidando da quei partiti di destra e di sinistra in Europa che dicono di essere “nuovi” ma hanno una tradizione in alcuni casi addirittura famigliare”.
Di Maio dice di guardare all’esperienza francese e di essere impegnato, col governo italiano, a “ricostituire i diritti dei cittadini.
“Nell’ultima legge di bilancio abbiamo deciso di alzare le tasse a concessionari di gioco d’azzardo, banche, compagnie assicurative, multinazionali che estraggono petrolio nel nostro mare, tagliare mezzo miliardo di spese militari, per finanziare misure che permetteranno ad un milione di italiani di andare prima in pensione e a 5 milioni di italiani di percepire un reddito minimo, e ci permetteranno di finanziare un miliardo di investimenti nelle startup innovative”, dice ancora Di Maio.
“Qui, caro Direttore, il gilet giallo lo indossano i pensionati d’oro a cui abbiamo tagliato la pensione o il vitalizio da privilegiati. Guardiamo al vostro popolo come un punto di riferimento e non come un nemico”, prosegue il vicepremier.
Luigi Di Maio conclude dicendo che le divergenze di visione economica e politica tra il suo governo e quello di Macron non debbano “intaccare lo storico rapporto di amicizia tra i nostri due popoli e i nostri due stati”.