La doppia morale M5S: quando Di Maio chiedeva le dimissioni di Alfano perché indagato, proprio come Salvini oggi
"Secondo il nostro codice etico, il ministro Matteo Salvini deve restare. In quel caso si trattava di Angelino Alfano, quello che aveva fatto fino a quel momento era già grave da chiederne le dimissioni, non serviva che fosse indagato, bastava il nome", ha risposto Di Maio
Dopo la notizia di Matteo Salvini indagato dai procuratori di Agrigento in seguito alla vicenda della nave Diciotti, in tantissimi hanno condiviso sui social un tweet di Luigi Di Maio risalente al 2016, in cui chiedeva le dimissioni dell’allora ministro dell’Interno, Angelino Alfano:
Alfano indagato per abuso d’ufficio. Le nostre forze dell’ordine non possono avere il loro massimo vertice indagato. Si dimetta in 5 minuti!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 25 febbraio 2016
Qui la notizia. Ecco cosa rischia a livello penale Matteo Salvini. Qui chi è il capo di gabinetto di Matteo Salvini.
La risposta di Di Maio ai post ironici e meno ironici che chiedevano conto della “doppia morale” Cinque Stelle, non è tardata ad arrivare.
Il vicepremier è intervenuto con una diretta Facebook dopo l’iscrizione del ministro dell’Interno Matteo Salvini al registro degli indagati in merito al caso della nave Diciotti.
“Secondo il nostro codice etico, il ministro Matteo Salvini deve restare a ricoprire la carica di ministro, in quanto ha tutelato, con il suo lavoro, gli interessi degli italiani. Questo però non vuol dire che il lavoro dei magistrati e dei procuratori non va da rispettato. Non vogliamo che si inneschi una nuova crisi tra governo e magistratura”, ha detto Di Maio.
“Accusiamo l’Europa di non aver prestato aiuto e questo si tradurrà in una ridiscussione dei finanziamenti, come già annunciato ieri. A chi mi ricorda di quando chiesi le dimissioni di Alfano rispondo: in quel caso si trattava di Angelino Alfano, quello che aveva fatto fino a quel momento era già grave da chiederne le dimissioni, non serviva che fosse indagato, bastava il nome. Oggi è un privato cittadino e non intendo infierire”.
Di Maio si riferisce a questo tweet di febbraio 2016 in cui chiedeva le dimissioni dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano:
Alfano indagato per abuso d’ufficio. Le nostre forze dell’ordine non possono avere il loro massimo vertice indagato. Si dimetta in 5 minuti!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 25 febbraio 2016
“Si è deciso di far permanere i migranti sulla Diciotti ma le loro condizioni di salute sono sempre state monitorate e garantite”, ha aggiunto Di Maio. “Se le persone bisognose che hanno ricevuto le visite della Boldrini e della Boschi a bordo della Diciotti sapessero chi sono queste due persone, di sicuro si apprezzerebbe meno lo spirito filantropico di queste due persone impegnate a fare le sfilate”.
Salvini indagato dai pm di Agrigento
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato formalmente indagato dai procuratori di Agrigento per l’inchiesta sui migranti bloccati da giorni a bordo della Nave Diciotti. salvini indagato
Insieme a Salvini, è indagato anche il suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.
Intanto, nella notte tra il 25 e il 26 agosto è stato completato lo sbarco dei 137 migranti che si trovavano ancora a bordo della nave.
L’indagine sul caso Diciotti (qui tutte le ultime news) non è così più a carico di ignoti, ma al contrario esplicitamente contro Salvini. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e il sostituto Salvatore Vella, invieranno ora il fascicolo al tribunale dei ministri di Palermo.
Le ipotesi di reato per cui Salvini è stato indagato sono: sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Tra gli indagati c’è anche il capo di gabinetto del ministro.