“È la destra degli sfigati”, anche Luigi Di Maio contro Fontana e il Congresso della Famiglia a Verona
Il vicepremier ha preso le distanze dalle posizioni del ministro Fontana sulla "famiglia naturale": "A Verona non va a rappresentare il governo, ma la sua forza politica"
Non c’è pace in casa giallo-verde. L’esecutivo ha infatti un nuovo motivo di discussione e riguarda la famiglia. Anzi, più nello specifico riguarda il World Congress Of families, giunto alla sua tredicesima edizione, che si terrà dal 29 al 31 marzo a Verona.
Al raduno definito anche come “internazionale conservatrice” presenzia tutta l’ultradestra europea con l’intento di promuovere la difesa della “famiglia tradizionale”; in rappresentanza dell’Italia – ma non del governo, nonostante il logo di Palazzo Chigi sulla locandina dell’evento, poi rimosso dalla presidenza del Consiglio ma ancora presente sul sito – ci saranno Matteo Salvini e il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana.
Sono infatti note le posizioni del ministro esponente del Carroccio sulla “famiglia naturale”, lontane da quelle del sottosegretario Vincenzo Spadafora (M5s), il quale invece si mostra aperto alle nuove forme della famiglia e intende difenderne i diritti.
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A commentare il raduno promosso da sigle pro life e anti-Lgbt – oltre che da associazioni cattoliche integraliste, ortodosse ed evangeliche, tutte unite dalla promozione dei valori cristiani – anche il vicepremier Luigi Di Maio. “A Verona è una destra degli sfigati, se trattano così le donne…”, sono infatti le parole del ministro del Lavoro, il quale ha inoltre chiarito che se il ministro Fontana andrà alla manifestazione “non va a rappresentare il governo ma la sua forza politica”.
Di Maio, che per quanto riguarda la questione legata al patrocinio di Palazzo Chigi ha inoltre detto che a lui non “risulta che sia stata neanche inoltrata domanda alla Presidenza del Consiglio”, ha preso le distanze dalla base ideologica dell’evento veronese: “La visione della donna mero ‘angelo del focolare’ non rappresenta niente della cultura del M5S. Chi vuole tornare indietro ne risponderà alla storia, neanche agli elettori”.
Il logo della Presidenza del Consiglio, comunque, nonostante anche il premier Giuseppe Conte abbia confermato di non aver mai concesso il patrocinio alla manifestazione, è tuttora ben visibile sul sito ufficiale dell’evento.