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Home » News

Di Battista, appello a Salvini sulle scorte: “Le levi subito a gente come Boschi e Bruno Vespa”

Immagine di copertina
Alessandro Di Battista

"Con quello che guadagnano, se le paghino da soli", ha scritto l'ex deputato pentastellato su Facebook

Sono passate poche settimane dalla polemica tra Matteo Salvini e Roberto Saviano sulla scorta assegnata allo scrittore.

“Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero”, aveva commentato il ministro ospite del programma tv Agorà su Raitre.

“L’antimafia a parole è un conto, ma io preferisco sostenere chi la mafia la combatte nei fatti”.

Saviano aveva risposto a Salvini con un duro video in cui lo definiva “ministro della malavita” che pronuncia “parole da mafioso”.

Ora nella querelle sulle scorte si è inserito anche l’ex deputato del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista, parlando nella sostanza di “scorte facili” per politici e giornalisti, a cui potrebbero essere tolte senza danno alcuno, né rischio per la loro incolumità.

“La storia delle ‘scorte pazze’ è una vergogna tutta italiana. Non si tratta solo di sprechi, si tratta di privilegi e di forze dell’ordine sottratte al loro compito: quello di difendere i cittadini, non i ‘potenti'”, scrive Di Battista in un post su Facebook.

“Vogliamo parlare dei direttori di La Repubblica, La Stampa, Libero o Il Giornale? E poi Bruno Vespa? Ma stiamo scherzando? Con quel che guadagnano se la pagassero da soli la scorta. E poi i politici. La Boschi sotto scorta? Gasparri? Capisco che scrivere quelle scemenze su twitter l’abbia reso antipatico ma uno come lui merita al massimo un vaffanculo per strada, nulla di pericoloso insomma. E poi ‘ciaone’ Carbone sotto scorta? Io mica lo sapevo”.

“Fatemi capire vengono scortati perché stanno sui coglioni agli italiani? E poi ad un magistrato come Ingroia viene tolta? Siamo seri”.

“Avrò fatto centinaia di comizi facendo spesso una battuta sulla scorta della Boschi (‘non serve a difendere lei dai cittadini ma noi da lei’) ma adesso basta. Gli oltre 2000 agenti impegnati in questa roba hanno il diritto di fare il loro lavoro. Non sono entrati in Polizia per scortare i responsabili del declino dell’Italia”.

Infine, l’appello al ministro dell’Interno affinché levi subito la scorta a chi è nella lista di proscrizione: “Salvini ha il dovere di intervenire immediatamente!”

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