Desirée, la lettera della proprietà dello stabile di via dei Lucani
La società proprietaria dell’immobile in cui è stato ritrovato il cadavere della 16enne Desirée Mariottini ha rilasciato una lettera in cui spiega la sua posizione sulla vicenda.
In molti infatti hanno puntato il dito contro l’azienda per aver lasciato che lo stabile venisse occupato ripetutamente.
“Gentili Signori, la società Tunda Orange Immobiliare S.r.l. è proprietaria dell’immobile sito in Via dei Lucani 22 che nel corso degli ultimi due anni ha subito più volte occupazione da parte di soggetti, volta per volta individuati dalle forze dell’ordine.
La società, l’amministratore ed i soci esprimono la più profonda solidarietà al dolore di chi oggi tanto soffre a causa di condizioni che facilitano le azioni delittuose con le più gravi conseguenze verso vittime ed innocenti che avrebbero diritto a vivere in una città sicura.
La società non ha la disponibilità né l’accesso all’immobile affidato ad un custode giudiziario. Dal 17 settembre 2016 fino al settembre 2018, le forze di polizia hanno effettuato almeno 7 interventi di sgombero o di individuazione e di arresto di persone irregolari che occupavano o compivano atti delittuosi nello spazio di Via dei Lucani 22.
Nel maggio di quest’anno la società aveva richiesto al Custode giudiziario, nominato il 30.06.2015 nell’ambito di una procedura esecutiva immobiliare di poter accedere all’area stessa per effettuare gli interventi di messa in sicurezza degli spazi, rilevando, anche a seguito delle riunioni sollecitate dalla stessa società ed ottenute in sede di II Municipio, un importante problema di ordine pubblico”.
“La gravità della situazione di Via dei Lucani è espressa dall’impressionante numero di eventi delittuosi occorsi nella strada negli ultimi due anni con conflitti a fuoco, aggressioni e ferite da armi da taglio, risse ed intimidazioni.
Nel luglio di quest’anno si è tentata un’azione di recupero coordinandosi con il II Municipio, forze dell’ordine ed altri proprietari degli immobili la cui efficacia è stata effimera.
Nell’informare che stiamo presentando istanza al Tribunale di Roma per assumere la custodia dell’immobile e poter effettuare tutti gli interventi di messa in sicurezza in coordinamento con le forze dell’ordine.
Segnaliamo, nel contempo, come abbiamo fatto più volte negli ultimi 4 anni che non ci troviamo di fronte a fenomeni di puro sbandamento sociale o di crisi delle strutture di accoglienza ma, ad un tentativo da parte di delinquenti organizzati di assumere il controllo di un territorio.
Questo tentativo può essere compreso analizzando la serie impressionante di fatti delittuosi che non possono essere spiegati con la pura casualità.
Di fronte ad una sfida di questo livello che rende impossibile qualsiasi attività di risanamento o di costruzione nell’area senza che si trasformi in una vera e propria battaglia, emerge l’esigenza di coordinarsi sotto la guida dell’intervento dello Stato.
Se questo non accadrà il danno al tessuto civile di uno dei quartieri storici della capitale d’Italia, diventerà di lunga durata e di difficile reversibilità.
Al di là di ogni interesse economico ciò che ci ferisce e desta grande preoccupazione è l’inaccettabilità di trovarsi in una zona al centro di Roma nella quale è stata sospesa la legalità per azione di un gruppo di malavitosi extra comunitari i cui mandanti devono essere individuati.
Chiunque abbia senso civico al di là dei propri ruoli imprenditoriali ed economici deve essere disponibile ad impegnarsi e nello stesso tempo ha il diritto di chiedere un’efficace azione di ripristino della legalità”.