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Cosa c’è nel decreto Milleproroghe

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Il provvedimento è stato approvato dal Senato con 151 voti a favore

Giovedì 20 settembre 2018 il Senato ha approvato con 151 voti a favore il decreto Milleproroghe, dopo che il 13 settembre il testo aveva ricevuto l’ok della Camera con 329 voti favorevoli, 220 contrari e 4 astenuti.

Il provvedimento contiene misure che abbracciano più argomenti, dai vaccini alle intercettazioni telefoniche, fino ai fondi per le periferie.

Avendo subito alcune modifiche alla Camera, il testo è passato all’esame del Senato prima della sua conversione in legge.

Il via libera a Montecitorio è arrivato tra le polemiche per la decisione del governo di porre la questione di fiducia.

Le opposizioni denunciano il fatto che il Consiglio dei ministri ha adottato la decisione di porre la fiducia nella seduta del 24 luglio, mentre il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno successivo.

Milleproroghe: perché si chiama così

Decreto Milleproroghe è una formula usata nel gergo politico-giornalistico per indicare un decreto legge volto a prorogare entro la fine dell’anno in corso l’efficacia di determinate misure normative che altrimenti sarebbero destinate a scadere.

Il primo decreto Milleproroghe fu emanato nel 2005 dal Governo Berlusconi e da allora è stato riproposto ogni anno

Trattandosi di un decreto legge, le norme in esso contenute hanno immediatamente valore di legge. Entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore il provvedimento deve essere approvato da entrambe le camere del Parlamento, ossia convertito in legge, pena la sua decadenza.

Cosa prevede il decreto Milleproroghe 2018

Vaccini

Quello dei vaccini è il tema principale del decreto Milleproroghe 2018. Al centro della discussione, in particolare, le norme sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola.

Dopo aver cambiato più volte orientamento, nella maggioranza ha prevalso la linea dell’ok all’autocertificazione.

Per l’anno scolastico 2018-19 resterà la normativa vigente che prevede dieci vaccini obbligatori, ma per i genitori sarà sufficiente presentare un’autocertificazione.

Fondi alle periferie

Il decreto prevede il taglio di 1,1 miliardi di euro del fondo previsto per le periferie.

Il premier Conte, peraltro, ha promesso ai Comuni un intervento correttivo.

Intercettazioni

Il Milleproroghe blocca l’entrata in vigore della legge sulle intercettazioni voluta dal centrosinistra, la cosiddetta riforma Orlando (dal nome del precedente ministro della Giustizia, Andrea Orlando).

L’entrata in vigore è stata rinviata a marzo 2019.

Scuola

Slittano al 31 dicembre 2019 i rendiconti dei lavori fatti per la messa in sicurezza delle scuole dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe).

Il bonus cultura per i diciottenni viene esteso per tutto il 2018.

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