Il decreto Genova è legge: ecco cosa prevede
Il 15 novembre 2018 il Senato ha approvato il decreto Genova con 167 sì, 49 no e 53 astenuti. Il provvedimento, avuto il via libera definitivo dal Parlamento, è legge. Le senatrici M5s Paola Nugnes ed Elena Fattori, e il senatore Gregorio De Falco, non hanno partecipato al voto sul dl Genova. In commissione De Falco aveva votato contro.
L’approvazione del dl arriva a tre mesi dalla tragedia del crollo del ponte Morandi, nel quale sono morte 43 persone.
Il decreto era stato approvato dal governo alla fine di settembre e il 15 novembre è stato convertito in legge.
Il decreto ha l’obiettivo di avviare la ricostruzione nel capoluogo ligure e contiene, tra le altre cose anche riferimenti normativi ad altre emergenze, tra cui Ischia.
L’articolo 25 del decreto, quello relativo al condono per le abitazioni colpite dal sisma di Ischia, aveva sollevato numerose polemiche, portando alcuni esponenti del M5s a votare contro.
L’approvazione ha scatenato bagarre nell’aula del Senato, che hanno raggiunto l’apice con l’esultanza del ministro Toninelli con il pugno alzato. (Qui abbiamo spiegato cosa è successo).
Cosa prevede il decreto Genova
I punti centrali del decreto Genova sono la ricostruzione del ponte Morandi e le misure a sostegno delle popolazioni colpite dai terremoti del Centro Italia e di Ischia.
Il decreto, ormai legge, stabilisce che il commissario straordinario per Genova, il sindaco Bucci, rimarrà in carica 12 mesi rinnovabili fino a tre anni.
Le spese per la ricostruzione del nuovo ponte saranno a carico di Autostrade. Vengono comunque stanziati 30 milioni l’anno fino al 2029 in caso la società non dovesse rispettare l’impegno o dovesse ritardare i pagamenti, spiega l’Agi.
Nel decreto non viene specificato a chi spetta la ricostruzione del ponte.
Viene istituita la zona franca a Genova, per le imprese che hanno avuto difficoltà economiche a causa del crollo del ponte.
Chi ha perso la casa con il crollo, o chi è stato costretto ad abbandonarla, potrà beneficiare di aiuti di vario genere, tra cui agevolazioni fiscali.
Il decreto stabilisce inoltre che per il trasporto locale e per gli autotrasportatori che hanno subito disagi in materia di viabilità vengano stanziati 40 milioni di euro in totale.
Per quanto riguarda le misure rivolte alle regioni del Centro Italia e Ischia colpite da recenti terremoti, si dispone che entro 6 mesi i comuni colpiti dal sisma devono chiudere le pendenze ancora aperte rispetto alle richieste di sanatoria presentate in base al condono edilizio del 1985. Il decreto sancisce che, a differenza di quanto previsto dalla più recente normativa del 2003, che stabiliva lo stop della messa in regola di alcuni edifici, quegli immobili o parte di essi possano invece essere condonati.