De Luca scende dall’auto e blocca un migrante che fa l’elemosina: “Serve il pugno duro, imbecilli nel Pd”
Il governatore della Regione Campania ancora all'attacco del suo partito
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è tornato a criticare la politica sull’immigrazione del suo partito, il Partito democratico.
Dopo le accuse lanciate ad agosto durante una Festa de L’Unità, sabato 22 settembre 2018, a Salerno, il governatore ha fatto accostare l’auto di servizio a bordo della quale viaggiava per bloccare e consegnare alla Polizia municipale un immigrato nigeriano che faceva l’elemosina davanti a un supermercato.
“L’accattonaggio degli extracomunitari è un fenomeno organizzato dalla criminalità”, ha sottolineato De Luca, sindaco di Salerno dal 1993 al 2001 e dal 2006 al 2015.
“Cerco di interpretare i sentimenti delle persone normali. Molti dirigenti del Pd sembrano dei marziani, qualcuno è anche imbecille”, ha aggiunto il presidente. “Come diceva Goethe, non c’è nulla di più terribile dell’ignoranza attiva. Pertanto un imbecille attivo è un problema serio”.
Il migrante che faceva l’elemosina, un nigeriano di 28 anni, è da due anni in Italia e risiede in un centro d’accoglienza a Sicignano degli Alburni, nel salernitano. L’uomo è stato multato e denunciato.
De Luca si è spesso distinto come voce critica all’interno del Partito democratico.
Il governatore ha più volte rilasciato dichiarazioni che hanno fatto molto discutere.
Ad agosto, durante un dibattito alla Festa de L’Unità di Ravenna, De Luca aveva duramente criticato il Pd sul tema dei migranti (il video).
“Solo delle bestie possono pensare di non accogliere. È evidente che abbiamo il dovere dell’accoglienza. Ma c’è un’altra faccia della realtà perché ci sono zone del paese nelle quali abbiamo bande di nigeriani che hanno occupato militarmente i territori, sul litorale domizio abbiamo bande di nigeriani che fanno spaccio di droga, spaccio di prostituzione”, aveva affermato il presidente.
“Questa parte di realtà il Partito democratico la conosce? Perché quando parliamo di sicurezza, parliamo di gente che ha paura, hai voglia di dire le statistiche, se devo decidere della serenità di vita della mia famiglia o una bandiera di partito, io scelgo i miei figli”, aveva attaccato il governatore.