La partecipazione di Daisy agli Europei di atletica “è a forte rischio”
Lo ha detto il presidente del Coni Gianni Malagò: "Deve assumere una quantità di cortisone sopra i limiti consentiti"
“Purtroppo la partecipazione di Daisy Osakue ai campionati europei di atletica è a rischio perché Daisy deve assumere una quantità di cortisone per la cura dell’occhio colpito che non potrebbe assumere”.
Sono parole del presidente del Coni Gianni Malagò, che gelano le speranze dei tanti italiani che sperano di vedere agli Europei l’atleta azzurra aggredita con delle uova due giorni fa a Moncalieri da due uomini.
Il problema, secondo quanto afferma Malagò, è dovuto ai livelli di cortisone che si possono assumere per poter gareggiare. Daisy “deve fare una dose massiccia di cortisone”, ha detto Malagò, per curare l’occhio, ma questo potrebbe appunto escluderla dalle competizioni.
Una beffa che si aggiungerebbe al gravissimo episodio di cui è stata involontaria protagonista la 22enne di origini nigeriane. Gli Europei cominceranno il prossimo 6 agosto. Daisy dovrebbe gareggiare il 9.
La 22enne, primatista italiana under 23 di lancio del disco, era stata aggredita nella notte tra il 29 e il 30 luglio. Era stata affiancata da una macchina con a bordo due ragazzi: uno dei due le ha scagliato contro delle uova; gli aggressori sono poi fuggiti.
“Questo comportamento appartiene a una minoranza che va punita, perché non ci siano più discriminazioni né verso me, né verso nessun altro. L’Italia non è un paese razzista” ha detto l’atleta azzurra al Corriere della Sera.
Per Osakue, l’aggressione, che le ha causato una tumefazione dell’occhio, è di stampo razzista. “La zona in cui è avvenuta è frequentata da prostitute africane. Quelle persone devono avermi scambiata per una di loro. Non volevano colpire me come Daisy, ma in quanto ragazza di colore”, ha dichiarato al quotidiano di via Solferino.
Secondo l’atleta non ci sono invidie sportive dietro l’episodio. “Per me è stato razzismo: lo credo al 120 per cento”, ha dichiarato.
Osakue vive in Texas per la maggior parte dell’anno, dove si allena e studia giurisprudenza all’università di San Angelo. Ma al ritorno in Italia, ha ammesso di trovare “una situazione al limite. Viviamo un momento di forte tensione sociale che, unita ai pregiudizi, alla stanchezza, alla frustrazione, in alcuni casi porta a gesti estremi. Lo stesso caos del Parlamento si ritrova nelle nostre città”.
La primatista italiana ha raccontato di avere ricevuto molte manifestazioni di solidarietà, da parte dei colleghi e di esponenti del governo, come una telefonata del premier Conte. “È stato gentilissimo a trovare il tempo per farlo dagli Stati Uniti. Era dispiaciuto per quanto è successo e mi ha fatto il suo in bocca al lupo per le gare”, ha ricordato.