Cosa è successo oggi nel mondo
Le notizie senza giri di parole su The Post Internazionale
Sudan: l’esercito del Paese è stato accusato di aver compiuto stupri di massa nella regione del Darfur da un rapporto dell’organizzazione Human Rights Watch.
– Italia: l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati ha riferito che oltre 300 migranti sono morti nel naufragio avvenuto nel canale di Sicilia.
– Perù: un uomo è morto negli scontri con la polizia presso la città di Pichanaki. La popolazione aveva assaltato una stazione di polizia per protestare contro il progetto di sfruttamento di gas naturale dell’azienda argentina Pluspetrol.
– Ucraina: è in corso a Minsk una riunione ristretta tra il presidente russo Putin, l’ucraino Poroshenko, il francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel per cercare una soluzione politica alla crisi ucraina.
– Stati Uniti: un uomo ha ucciso a colpi di arma da fuoco tre studenti musulmani dell’Università della North Carolina. Secondo la polizia il movente è stato una discussione tra vicini per un parcheggio.
– Italia: il comandante Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione per le sue responsabilità nel naufragio della nave da crociera Costa Concordia.
– Isis: il presidente Obama ha chiesto formalmente al Congresso l’autorizzazione a usare la forza contro lo Stato Islamico. Nella proposta è esclusa la possibilità di utilizzare forze offensive sul terreno.
– Yemen: diverse manifestazioni di protesta sono state organizzate nel Paese dopo che Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno deciso di chiudere le proprie ambasciate a seguito dei disordini scoppiati nel Paese. I ribelli houthi hanno preso possesso dei veicoli all’interno della sede diplomatica statunitense.
– Niger: due donne si sono fatte esplodere a Diffa, nel sud del Paese.
– Nigeria: un attacco del gruppo estremista Boko Haram è stato respinto dall’esercito del Ciad nella città nigeriana di Gamboru. Nello scontro sono morti 13 miliziani e un militare.
– Marocco: la polizia ha sgomberato i campi di rifugiati sul monte Gaourougou, non lontano dall’enclave spagnola di Melilla. Nell’operazione sono state arrestate centinaia di persone, e circa 1.200 sono state trasferite in altre aree del Paese. Lo riporta l’associazione marocchina per i diritti umani.
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