Cosa è successo oggi nel mondo
Le notizie senza giri di parole su The Post Internazionale
Cosa è successo oggi nel mondo, senza giri di parole:
– Israele è “responsabile di aver condotto un genocidio a Gaza”. Lo ha detto il leader palestinese Abu Mazen parlando all’Assemblea generale dell’Onu.
– Hong Kong: quasi 200 studenti delle medie e dei licei si sono uniti agli universitari nelle proteste per chiedere più democrazia nel Paese. Lo scorso mese, la Cina ha deciso di bloccare l’elezione diretta del primo ministro prevista per il 2017 (Reuters).
– Ungheria: la FGSZ, l’azienda di stato che gestisce i gasdotti in Ungheria, ha sospeso le forniture di gas all’Ucraina “a tempo indeterminato”.
– Uzbekistan: il governo ha arrestato e torturato migliaia di oppositori politici. La denuncia arriva da un rapporto di Human Rights Watch, pubblicato il 26 settembre.
– Regno Unito: il parlamento britannico autorizza i raid aerei contro lo Stato islamico in Iraq.
– Cina: cinquanta morti per gli attentati nello Xinjiang
– Somalia: uno scontro tra due gruppi di pirati sull’ammontare del riscatto per la liberazione del giornalista tedesco-americano Michael Scott Moore, avvenuta questa settimana dopo quasi 3 anni di prigionia, ha causato la morte di 3 persone. Il ministro degli Esteri tedesco non ha confermato se sia stato pagato un riscatto. Bile Hussein, un alto ufficiale dei pirati, sostiene di avere ricevuto dalla Germania 1 mln e 600mila dollari.
– Crisi ucraina: il ministro degli Esteri russo Lavrov ha negato che i militari ucraini e russi si siano incontrati per discutere di una zona cuscinetto tra i due Paesi. Ogni eventuale accordo, sostiene sempre il ministro, dovrà essere preso con i rappresentanti dei separatisti. Il primo ministro ucraino ha accusato la Russia di avere intenzione di bloccare i rifornimenti di gas naturali in inverno e di voler “congelare la popolazione” (Reuters).
– Spagna: arrestate 9 persone sospettate di appartenere a un gruppo terroristico legato all’Isis. Il fermo è avvenuto a Melilla, enclave spagnola sulla costa orientale dell’Africa del Nord, con l’aiuto delle autorità marocchine (NYT).
– Danimarca: il governo si unisce alla coalizione contro lo Stato Islamico inviando 7 jet da guerra F-16 e 250 piloti per bombardare l’Iraq (Ap).
– Regno Unito: in parlamento si discute sulla possibilità di unirsi ai bombardamenti in Iraq. Il premier Cameron, favorevole a un intervento diretto, ha dichiarato che l’Isis rappresenta ormai una minaccia diretta per tutto il popolo britannico. Intanto, sono state arrestate 2 persone nelle operazioni anti terrorismo.
– Cina: 6 bambini sono morti e 22 persone sono rimaste ferita a causa di una fuga disordinata da una scuola primaria della provincia dello Yunnan. Non si conosce ancora l’effettiva causa dell’incidente (Xinhuanet).
– Afghanistan: i talebani hanno decapitato 12 civili in un assalto che ha coinvolto le famiglie dei poliziotti di una remota provincia nell’est del Paese. Durante tutta la settimana, i morti sono stati almeno 60 (Ap).
– Siria: i bombardamenti americani della notte hanno colpito alcuni giacimenti petroliferi dell’Isis.
– Usa: un prete della Pennsylvania, accusato di andare in Honduras per abusare dei bambini mentre promuoveva il lavoro di missionario, è stato arrestato. Rimarrà in custodia fino a lunedì quando verrà ascoltato da un magistrato federale (Ap).
– Indonesia: il parlamento ha votato una nuova legge per abolire l’elezione diretta dei sindaci, dei governatori provinciali e dei capi distretto (NewsAsia).
– Iran: annullato l’incontro con le 6 potenze mondiali per discutere di un possibile accordo sul nucleare, ha riferito il ministro degli Esteri francese Fabius.
– Cile: una bomba artigianale esplosa in un sobborgo di Santiago ha causato la morte di una persona (Ap).
– Cambogia: proteste di fronte all’ambasciata australiana di Phnom Penh, in seguito all’accordo raggiunto per l’ingresso nel Paese dei rifugiati detenuti a Nauru e che avevano chiesto di poter entrare in Australia. Il ministro dell’Immigrazione Scott Morrison ha dichiarato che i migranti saranno mandati in Cambogia solo su base volontaria. Amnesty International ha bollato come “deplorevole e inumano” l’atteggiamento del governo australiano (Abc News).
– Afghanistan: dopo essere stato nominato presidente eletto, Ashraf Ghani è stato anche ufficialmente riconosciuto vincitore delle elezioni con il 55,27 per cento delle preferenze.
– Giappone: il primo ministro Abe si è detto disposto a incontrare il presidente cinese Xi Jinping. Negli ultimi due anni le relazioni tra i due Paesi si sono alquanto raffreddate a causa di varie dispute territoriali (Voa News).
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(A cura di Matteo Garavoglia, @MatteGaravoglia)