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Cosa ha detto Gentiloni alla conferenza di fine anno

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Lavoro, sviluppo economico, crisi migratorie: tutti i temi affrontati dal premier Paolo Gentiloni in occasione della conferenza stampa di fine 2017

Si è conclusa la conferenza stampa di fine anno del premier Paolo Gentiloni. Subito dopo il presidente del Consiglio si è recato al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella, il quale ha sciolto le Camere, ponendo fine alla XVII legislatura. Intanto è stata anche confermata la data ufficiale del giorno del voto, previsto per il 4 marzo 2018.

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“Ritengo importante aver raggiunto un obiettivo fondamentale: arrivare a conclusione ordinata legislatura. Era importante evitare interruzioni brusche in un momento molto delicato in cui l’economia italiana e la società stanno riprendendo fiato e in alcune aree si stanno rimettendo a correre. Pensate quanto sarebbe stato grave e devastante arrivare a interruzione brusche”, ha detto Gentiloni riassumendo l’anno trascorso a Palazzo Chigi.

Ripresa economica

“Questa legislatura che tutti definiscono travagliata è stata anche fruttuosa, a mio avviso. Capita che le cose nate un po’ strane si rivelino fruttuose. L’Italia si è rimessa in moto dopo la più grande crisi del dopo guerra. Il merito principale di questo è delle famiglie e delle imprese italiane, di chi studia, di chi si prende cura delle persone”.

“La politica deve avere un certo ritegno nell’immaginare che queste riprese siano merito di questa o quella iniziativa. Dobbiamo dirci che l’Italia si è messa in moto soprattutto per merito degli italiani e credo che non dilapidare questi sforzi è il primo impegno che la politica deve assumersi”, ha sottolineato il premier.

“Alla prossima legislatura l’impegno di tradurre questa impresa di ripresa economica in riduzione delle diseguaglianze, sappiamo che c’è molto da fare, non devono mancare l’ambizione e le riforme”.

“Il mio governo era nato un po’ più di un anno fa in circostanze difficili – difficoltà emergenti all’interno del mio partito e della maggioranza, il fallimento referendum, le dimissioni di Renzi – ma non abbiamo tirato a campare”.

“Ringrazio maggioranza e Parlamento e sopratutto il Governo, dove ho potuto contare su ministri e ministre di grande qualità che hanno fatto un straordinario, a conferma che in Italia c’è una sinistra di governo a disposizione del paese”.

“Il mondo resta caratterizzato da un contesto economico favorevole (nuovi dati Bce) e contemporaneamente caratterizzato da una imprevedibilità geopolitica.Questo è il mondo che ci lascia in eredità il 2017″.

“Con la legge di bilancio di sabato scorso abbiamo ottenuto un punto fermo nella strategia condotta in questi cinque anni per un paese con debito pubblico alto come il nostro. Si è aperta una strada. Ora bisogna accompagnare la crescita rispettando le regole e non aumentando le tasse”.

la crescita ha preso un buon ritmo. Il deficit era 3 per cento nel 2016, 1,6 nel 2018.

Fronte internazionale

“L’anno che sta finendo aveva molte aspettative dal punto di vista internazionale. A consuntivo possiamo dire che nel dopo Brexit, la crisi più grande dell’unione europea in 60 anni di vita, dall’incontro tra il 27 capi di stato a Roma per le celebrazioni dei Trattati Roma, si è vista un’inversione di tendenza. Sono venuti mesi di successi e di impegni sul piano europeista che io mi auguro il 2018 possa in parte confermare”.

“C’è poi stato il G7 di Taormina: importante perché era la prima uscita internazionale per il presidente Stati Uniti e altri leader, successo organizzativo vicino alla perfezione. Si sono avuti risultati importanti: prima dichiarazione che coinvolge l’attività sul web contro il terrorismo, il muro dell’Europa sul cambiamento climatico, l’accento verso l’Africa”.

Terrorismo

L’anno che finisce è stato quella della sconfitta di Daesh, che controllava una porzione di territorio così vasta tra Siria e Iraq. A tale sconfitta anche l’Italia ha dato un contributo rilevante nel modo in cui le nostre forze amate danno aiuto: addestramento, presidio”

Export italiano

“Abbiamo cifre record per export, 440 miliardi. 50 miliardi in più rispetto al 2016, in un mondo sempre più competitivo. L’Italia è tra i giganti dell’export industriale”.

Crisi bancarie

“Siamo intervenuti con decisione sulle crisi bancarie,grazie al decreto salva risparmio. C’è chi dice che abbiamo regalato soldi pubblici alle banche, in realtà si è trattato di salvare il risparmio e l’economia di interi territori, evitare conseguenze di sistema. Lo abbiamo fatto con una frazione di quanto hanno speso altri paesi europei per salvare le loro banche. Lo abbiamo fatto in condizioni però più difficili”.

“Il sistema italiano ha risolto le crisi rilevanti, sta riducendo i crediti deteriorati. Lasciatelo lavorare questo sistema, noi vigileremo. Cerchiamo di evitare che ci siano delle crisi provocate da questa o quella regola improvvisata”.

Lavoro

Un milione di posti recuperati la maggior parte a tempo indeterminato. C’è comunque poco da rallegrarsi, il tasso di occupazione è ancora bassissimo, c’è poco da scherzare.

Rivendico spinta assunzione giovani, soprattutto al sud.

Riforme

“Rivendico anche l’obbligatorietà dei vaccini, che ha un significato sociale”.

“Con il rinnovo dei contratti pubblici, un piano di investimenti, come quello per contrastare il dissesto idrogeologico da 57 miliari da qui al 2032, parliamo di un gigantesco piano”.

“C’è poi ‘impresa 4.0’, concentrato sull’innovazione d’impresa: sfida enorme ma alla nostra portata”.

“Possiamo rivendicare la misura del reddito di inclusione, misura universale concreta che si rivolge a una parte consistente anche se non sufficiente delle famiglie in condizione di povertà”.

Immigrazione

2017 è stato l’anno della svolta sui temi migratori al contrasto del traffico degli esseri umani: siamo un paese che è orgoglioso della capacità di accoglienza che si rinnova in questi giorni, ma anche il paese che ha dimostrato che è possibile infliggere colpi durissimi ai trafficanti di esseri umani”.

“Vi assicuro che questa capacità è apprezzata in Europa, seppur da paesi spettatori”.

“Sarà un processo epocale: da quello incontrollato gestito dai criminali a quello sicuro. Cancellare improvvisamente il tema delle migrazioni significa non conoscere l’Africa, non conoscere i temi. Ma la gestione di questo fenomeno è possibile, 70 per cento in meno degli arrivi, con diminuzione drastica dei morti in mare.

“I rimpatri dalla Libia verso altri paesi africani, sono aumentati da 1.200 a 20mila. C’è una strada seria che si può percorrere da gestire in modo sicuro, continueremo su questa strada”. 

Diritti

“Capitolo diritto è un capitolo incompiuto, anno scorso unioni civili, nel 2017 introdotto reato tortura, minori non accompagnati, il biotestamento. Da 16 anni sono al parlamento, sono contento di essere stato parte di un governo che ha approvato queste leggi.

Impegno in Niger

“Questa missione va inserita in tante decisioni prese in questi anni e deve segnare un’identificazione chiara del rapporto tra quello che noi siamo in termini di grande alleanze internazionali e quello che deve essere il nostro interesse nazionale. Un grande italiano, Ciampi, ci ha insegnato che avere a cuore il nostro interesse nazionale non significa riscoprire nazionalismi o velleità egemoniche, significa essere cittadini italiani ed europei come bisogna essere oggi”.

“Dobbiamo quindi guardare all’Africa per le sue opportunità e per i suoi rischi. Come ministro degli Esteri decisi due anni fa di aprire un’ambasciata italiana in Niger, crocevia dei grandi flussi migratori africani, per ragioni geografiche e politiche. In Niger si sono concentrati traffici rilevanti di esseri umani. Tutta la zona del Sahel è una zona in cui le diverse forme di terrorismo sono particolarmente presenti”.

“Noi andiamo in Niger – come la ministra Pinotti aveva anticipato – in seguito a una richiesta del governo nigerino. Il contributo italiano è quello di lavorare per consolidare gli assetti di controllo, addestrare e formare le forze nazionali, in quello che è il principale paese di flussi migratori verso l’Italia. Paese pronto più degli altri a collaborare sul tema delle migrazioni”.

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