Cosa è successo oggi nel mondo
Le notizie senza giri di parole su The Post Internazionale
Libia: circa 40 persone sono morte in seguito all’esplosione di tre autobombe nell’est del Paese. Gli attacchi sono stati rivendicati dall’Isis.
– Somalia: il gruppo estremista Al Shabaab ha attaccato un albergo nella capitale Mogadiscio uccidendo almeno 20 persone. Nell’edificio erano presenti vice premier e diversi ministri.
– Grecia: i ministri della Finanza dell’eurozona hanno raggiunto un accordo in serata a Bruxelles e il piano economico per la Grecia è stato rinnovato per altri quattro mesi.
– Siria: secondo l’Onu, negli ultimi mesi c’è stata un’esponenziale crescita dei crimini di guerra.
– Colombia: la corte costituzionale ha riconosciuto il diritto per le coppie gay di adottare figli, purchè il bambino abbia un legame biologico con uno dei partner.
– Venezuela: il sindaco di Caracas Antonio Ledezma, esponente dell’opposizione, è stato arrestato. L’accusa è di aver pianificato un colpo di stato.
– Nigeria: circa 30 persone sono morte negli attacchi del gruppo estremista Boko Haram presso il villaggio di Chibok, nel nordest del Paese. Il gruppo ha inoltre rilasciato 158 donne e bambini che aveva catturato oltre un mese fa.
– Mali: il governo del Mali e i ribelli hanno firmato un cessate il fuoco con effetto immediato. La guerra è iniziata nel 2012.
– Danimarca: la polizia ha dichiarato di essere alla ricerca di un complice dell’attentatore degli attacchi di Copenhagen del 14 e 15 febbraio.
– Regno Unito: le autorità sono alla ricerca di tre ragazze di 15 e 16 anni che da Londra si sarebbero recate in Turchia per raggiungere la Siria e unirsi ai jihadisti.
– Italia: il consiglio dei ministri ha approvato i decreti attuativi del Jobs act.
– Kosovo: alcune tombe serbe ortodosse sono state profanate da ignoti presso Obilic e Gnjilane.
– Paesi Bassi: l’ambasciatore olandese in Italia ha dichiarato che il suo Paese non pagherà i danni causati dai tifosi del Feyenoord alla fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna a Roma.
– Zimbabwe: l’Unione europea ha rinnovato per un anno le sanzioni contro il Paese africano.
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