Cosa è successo il 15 febbraio nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Siria: sono oltre 20 le vittime di tre attacchi avvenuti in Siria in zone in mano ai ribelli. Almeno 14 persone sono morte nella città di Azaz, situata nel nord del paese a ridosso del confine con la Turchia. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini. Nelle stesse ore Medici senza frontiere (Msf) ha reso noto che il suo ospedale di Maarat al-Numan, nella provincia siriana nord occidentale di Idlib, ha subito un altro attacco. Sono almeno nove le vittime. Sarebbe stato colpito anche un terzo ospedale nella stessa località.
– India: migliaia di studenti universitari stanno manifestando da tre giorni contro il governo indiano, in seguito all’arresto di Kanhaiya Kumar, un leader studentesco di sinistra. Il giovane studente indiano era stato arrestato venerdì 12 febbraio con l’accusa di sedizione dopo aver organizzato una marcia per commemorare l’anniversario dell’esecuzione di un separatista del Kashmir. L’indignazione per il suo arresto ha acceso le proteste in almeno 18 università in tutto il paese.
– Libia: il consiglio presidenziale libico ha presentato la proposta di un nuovo governo di unità nazionale per porre fine al conflitto nel paese. La lista di 13 ministri e 5 ministri di stato è stata inviata per l’approvazione al parlamento di Tobruk, quello riconosciuto dalla comunità internazionale. I parlamentari dovranno votare la fiducia entro questa settimana.
– Bosnia ed Erzegovina: il paese balcanico ha ufficialmente presentato la sua richiesta di adesione all’Unione Europea. Bruxelles ha però annunciato che il paese balcanico dovrà intraprendere una serie di riforme prima che la richiesta possa essere presa in considerazione. I 28 stati membri chiedono infatti alla Bosnia di riformare il suo sistema giudiziario, la sua economia, lo stato di diritto, la pubblica amministrazione e le istituzioni politiche.
– Uganda: La polizia ugandese ha temporaneamente arrestato il leader dell’opposizione e candidato alla presidenza Kizza Besigye mentre partecipava a una manifestazione nella capitale Kampala. Lo hanno reso noto fonti ufficiali del paese. Besigye e altri sei candidati alle elezioni presidenziali, che si terranno giovedì 18 febbraio 2016, contendono la carica a Yoweri Museveni, alla guida dell’Uganda da trent’anni.
– Bielorussia: l’Unione europea ha revocato le sanzioni che da cinque anni pesavano sul governo autoritario del presidente Alexander Lukashenko, dicendosi soddisfatta dei progressi fatti dall’ex stato sovietico in materia di tutela dei diritti umani. L’embargo sulle armi non sarà revocato, ma la Bielorussia potra accedere al credito delle istituzioni bancarie dell’Ue.