Contributi Ue, l’Italia ha versato la sua quota nonostante le minacce
Il governo italiano ha già versato un miliardo di euro evitando così le sanzioni in cui sarebbe incorso in caso di mancato adempimento degli obblighi comunitari
Il governo italiano ha versato i contributi al bilancio dell’Unione europea lunedì 3 settembre 2018, pari a circa un miliardo di euro.
L’esecutivo Lega-5Stelle dunque, nonostante le minacce, ha depositato la sua quota per il badget europeo nel pieno rispetto dei termini legali.
A seguito del caso della nave Diciotti della marina militare, rimasta bloccata per 5 giorni nel porto di Lampedusa dopo aver soccorso 150 migranti nelle acque maltesi, il governo aveva minacciato il taglio dei contributi da versare a Bruxelles se nessun Paese europeo avesse partecipato alla redistribuzione dei profughi.
“L’Unione Europea non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo Consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi che diamo all’Ue”, aveva affermato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
“I soldi pagati da italiani e immigrati regolari in tasse devono finire agli italiani. Possiamo diminuire il contributo in quota parte sulla base di quello che l’Europa fa o non fa penalizzando l’Italia. Mi sembra un dovere ridiscutere queste spese condominiali”, aveva poi sottolineato il ministro dell’Interno Salvini.
Alle parole dei due vicepremier aveva fatto seguito il commento Guenther Oettinger, il commissario Ue al bilancio.
“Tutti gli stati dell’Unione Europea si sono assunti l’obbligo di pagare i contributi nei tempi stabiliti. Il resto sarebbe una violazione dei trattati che comporterebbe penalità”, aveva affermato il commissario in un’intervista a Die Welt.
Il mancato pagamento dei contributi, infatti, sarebbe costato all’Italia il pagamento di notevoli interessi, che si aggirano intorno al 2,75 per cento della somma dovuta.
Venuta meno la minaccia relativa al versamento dei contributi, il governo italiano aveva ventilato l’idea di porre il veto sul bilancio comunitario, ma anche questa opzione, già di per sé impossibile da realizzare da soli, non è più sul tavolo.
Il Consiglio dei governi dell’Unione infatti ha già approvato la proposta per il bilancio 2019 da portare al tavolo negoziale con il Parlamento e la Commissione e non risulta che l’Italia abbia fatto opposizione.
L’Italia però potrebbe porre il suo veto sul bilancio pluriennale 2021-2027, che deve essere approvato all’unanimità.