La Consulta boccia il referendum sull’articolo 18
Dei tre referendum proposti dalla CGIL è l'unico respinto. Ammessi quelli su voucher e appalti
La Corte Costituzionale ha respinto il referendum proposto dalla CGIL sull’articolo 18, mentre ha ammesso gli altri due legati al Jobs act, quello sui voucher e quello sugli appalti. Dei tre quesiti, quello respinto era probabilmente il più significativo da parte della CGIL. In attesa di una nota ufficiale si può immaginare sia stato respinto perché il quesito era posto in maniera propositiva anziché abrogativa.
Il quesito respinto proponeva infatti il reintegro dei lavoratori licenziati senza giusta causa per le imprese al di sopra dei cinque dipendenti.
Accolto invece il quesito in cui si chiede l’abolizione dei cosiddetti voucher, i buoni per il lavoro, e l’abrogazione delle norme di responsabilità in solido per l’appaltatore e l’appaltante in caso di violazioni nei confronti del lavoratore.
Su questi due quesiti gli italiani saranno chiamati a votare presumibilmente la prossima primavera, a meno che il governo non modifichi le norme materia di quesito o non si svolgano elezioni politiche anticipate.