“Al Congresso Verona rivive la morale mussoliniana”: l’attacco di Dacia Maraini
Il Congresso della famiglia di Verona è iniziato da meno di 24 ore, ma non si fermano le condanne e le critiche degli intellettuali.
Ultimo affondo contro la kermesse arriva dalla scrittrice Dacia Maraini, che in un’intervista rilasciata ad Agi spiega: “Non parliamo di ritorno al Medioevo, lasciamolo stare, perché era un totalitarismo religioso, troppo lontano dai tempi di oggi”.
>> Le attiviste di Non Una di Meno a TPI: “Una marea femminista invaderà Verona”
“Piuttosto”, continua la scrittrice, “quello che sta succedendo ricorda gli anni Trenta e la nascita dei fascismi europei”.
Secondo la Maraini i temi principali discussi nel corso del Congressi come “intolleranza verso i diversi, l’invocazione di una famiglia ‘naturale’, l’odio verso lo straniero, il nazionalismo esacerbato e irrazionale, la condanna dell’omosessualità e il fastidio per le libertà femminili, ricordano molto la morale mussoliniana e quella hitleriana”.
“Irreggimentazione della società, comando di pochi su molti, leggi liberticide, violenza contro i deboli”, continua la Maraini nell’intervista ad Agi.
La scrittrice ha anche precisato che la filosofia alla base del Forum può essere vista come un attacco contro i migranti, che invece potrebbero avere un ruolo importante nella crescita demografica del paese.
“L’intolleranza contro gli stranieri (non a caso urlano ‘prima gli italiani’!) e verso le minoranze è tipica dei governi tirannici”.
Il Forum prende quindi di mira un nuovo, possibile modello di famiglia e si schiera in difesa della famiglia tradizionale formata da uomo e donna.
“Tutti i cambiamenti fanno paura”, spiega la scrittrice. “Anche perché promettono la cessazione di molti privilegi. Vedi le libertà femminili che pregiudicano le prerogative maschili del possesso e del controllo sulla famiglia”.
Affrontando il tema della famiglia arcobaleno e dell’ostinazione nel voler proporre un modello di società tradizionale e che resista ai cambiamenti, Dacia Maraini spiega: “Credo più a un ritorno indietro culturale di una società impaurita ed egoistica, che si dichiara cristiana, ma ha perso completamente ogni spirito cristiano”.