Congresso Verona, Salvini:”Le conquiste sociali non si toccano”. M5s: “Evento di estrema destra”
La prima giornata del Congresso della famiglia di Verona ha fatto tanto discutere l’opinione pubblica e ha aperto una crepa anche all’interno del Movimento.
La senatrice Tiziana Drago ha infatti preso parte alla kermesse, nonostante i pentastellati avessero presto parte nei giorni scorsi dall’iniziativa sponsorizzata dalla Lega.
“Per quanto ci riguarda è una manifestazione fortemente ideologizzata, chiaramente di estrema destra”, aveva commentato nel corso della giornata la ministra Grillo (M5s). “Ci sono alcune tipizzazioni abbastanza negative, perché si paragona a detta di alcuni relatori l’omosessualità al satanismo”.
Diverso invece il parere espresso sul Forum dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che aveva definito le polemiche come “Costruite ad arte, sul nulla, dalla sinistra”.
Il leader del Carroccio ha ribadito che sabato 30 marzo sarà presente a Verona “a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti, uomini e donne, le conquiste sociali non si toccano (…) Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane, mamme e papà coi bimbi e i nonni”.
Il Congresso di Verona (qui i nomi “vip” di chi sta partecipando) si era aperto con le dichiarazioni del Portavoce del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, Massimo Gandolfini.
“L’aborto è l’omicidio di un bambino in utero. La legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli aiutano la maternità”.
“Noi parliamo con chiunque ci voglia ascoltare. Noi non abbiamo un partito di riferimento. Siamo molto contenti dell’interlocuzione che è in atto con i partiti del centrodestra” spiega dando il benvenuto ai partecipanti ai lavori.
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“Ci dispiace molto che quelli del centrosinistra si turino le orecchie e si voltino dall’altra parte. O facciano cose come questa”, ha aggiunto il presidente del comitato Difendiamo i nostri figli e tra gli organizzatori del Family day, mostrando ai cronisti una foto della senatrice Pd Monica Cirinnà con il cartello esibito l’8 marzo (‘Dio patria e famiglia che vita de merda’).
“È una cosa scandalosa questa. Una violenta offesa al sentimento di tantissimi italiani che credono in Dio”, ha insistito parlando del gesto dell’esponente dem.
E mentre Gandolfini spiegava senza problema alcuno il suo endorsment alle forze politiche di destra che si sono schierate a favore del Congresso di Verona, davanti ai giornalisti è andato in onda lo show del vescovo di Verona, Giuseppe Zenti.
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Nel mirino sempre l’aborto, definito “un delitto. Lo dice anche il Concilio Vaticano II”, ha aggiunto, parlando ai giornalisti al Congresso delle famiglie di Verona.
Ed è polemica anche all’interno dell’esecutivo: “Come gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, affermiamo con orgoglio che siamo lontani anni luce dalla visione degli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie che si tiene a Verona” si legge sul blog delle Stelle.
“Gli 8 punti del programma – riportati sul sito ufficiale dell’evento – già ad una prima lettura rivelano una concezione preoccupante: quella della donna che, forte della sua emancipazione – ‘causata’ dalle lotte dei movimenti femministi per la libertà sessuale e di autodeterminazione – avrebbe determinato il crollo demografico del Paese e un generale declino morale della società”.
Una visione giudicata “inaccettabile. Siamo allarmati dalla diffusione di modelli che rischiano di sconfessare le conquiste raggiunte in questi anni sui diritti civili e sociali, minacciando un ritorno al passato e un arretramento culturale pericolosissimo per un Paese civile, come il nostro”.