Cosa ha detto Matteo Salvini nella conferenza stampa dopo il viaggio in Libia
Il ministro dell'Interno ha proposto la creazione di centri di accoglienza a sud del confine libico e ha attaccato la Francia sul caso Lifeline
dall’inviata al Viminale Anna Ditta. “Ho poche ore di sonno, ma ne è valsa la pena”. Con queste parole Matteo Salvini inizia la conferenza stampa al Viminale subito dopo il suo viaggio in Libia per la questione migranti.
Il ministro dell’Interno ha detto di aver fatto tardi ieri sera, aspettando i risultati dei ballottaggi delle amministrative che hanno confermato ancora una volta il successo della Lega e del centrodestra e la sconfitta del Pd in comuni storicamente rossi.
Mentre la nave dell’ong Lifeline e il cargo Maersk, con a bordo centinaia di migranti, restano senza un porto in cui approdare, questa mattina, Salvini è volato a Tripoli, in Libia, per un vertice sul tema migranti con il suo omologo libico, Abdulsalam Ashour.
Durante il vertice, Salvini ha “aggiornato” la proposta del premier Conte sui centri di accoglienza in Libia, proponendo di spostarli al confine sud del paese, dopo il no dei libici agli hotspot nel loro territorio.
Per realizzare questo obiettivo, tuttavia, occorre convincere Niger, Sudan e Ciad a ospitare i centri.
“Hotspots dell’accoglienza in Italia? Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti. Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia”, ha scritto su Twitter il vicepremier, al termine dell’incontro con Ashour.
Tornato qualche ora dopo a Roma, il ministro ha dichiarato ai giornalisti in Viminale: “è falsa la retorica sulla violazione dei diritti umani in Libia” (qui tutti gli aggiornamenti).
“Oggi ho visitato un centro di accoglienza e protezione per mille migranti che sarà pronto entro un mese con la collaborazione dell’Unhcr: vale contro la menzogna e la retorica per cui in Libia si tortura e si ledono i diritti civili”, ha detto.
“In cinque ore di missione non ho scoperto l’universo libico – ha aggiunto – è possibile che ci siano dei campi gestiti male e che ci siano collusioni con i trafficanti di migranti , ma in una situazione di totale instabilità noi dobbiamo sforzarci di dare il nostro sostegno concreto a quelle che sono le autorità locali internazionalmente riconosciute. La guardia costiera libica in mare ha dimostrato grande serietà ed efficienza al di sopra di ogni sospetto: sono gli equipaggi delle navi delle Ong ad essere assai più pericolosi per la vita degli stessi migranti e di tutti gli altri”.
Il ministro dell’Interno ha sottolineato;“con la Libia abbiamo una visione comune sulle Ong”, ed è tornato ad attaccare le organizzazioni che salvano i migranti nel Mediterraneo.
“Il ministro francese è ignorante, nel senso che ignora la situazione di questa nave che ha agito ignorando le segnalazioni della guardia costiera italiana e libica: è una nave fuorilegge che va sequestrata”, dice a proposito del caso Lifeline, la nave con a bordo oltre 200 migranti che oggi ha chiesto accoglienza ai porti francesi.
“Il governo italiano ha dato disposizione alla Guardia Costiera di ignorare gli SOS provenienti dalle navi delle varie ong nel Mediterraneo?”, gli è stato chiesto. “Domandatelo a Toninelli, ma se così fosse avrebbe il mio totale sostegno”, ha risposto lui.
Il ministro ha poi definito superati gli Accordi di Dublino sull’immigrazione specificando che “adesso l’Italia è tornata protagonista” e l’Europa potrà discutere una riforma del Trattato presentata dal governo italiano. “Chiedo a Merkel e Macron si essere coerenti” e di non lasciare più sola l’Italia nella gestione dei flussi migratori, ha dichiarato.
E non ha risparmiato un nuovo attacco al presidente francese: “L’Ungheria è inadempiente al piano di ricollocamento dei migranti: avrebbe dovuto prenderne 300 dall’Italia e non lo ha fatto. Ma la Francia ne avrebbe dovuto prendere 9 mila. Se Orban, che secondo molti è il pericolo numero uno, è cattivo, Macron è quindici volte più cattivo”, ha detto.
Salvini ha anche affermato che gli hotspot devono essere creati a sud della Libia, in Niger, Mali, Chad e Sudan e ha annunciato una prossima conferenza a Tripoli, in Libia, per affrontare i problemi legati all’immigrazione.
“Voglio tornare in Libia entro l’estate, per portare una solidarietà concreta”, ha detto, annunciando l’intenzione del governo italiano di fornire “già nelle prossime settimane una ventina di imbarcazioni” alla Guardia costiera libica.
La collaborazione proseguirà anche nel campo della formazione. “L’Italia ha già formato 213 uomini della Guardia costiera libica, altri 300 saranno formati entro l’anno attraverso l’operazione Sophia”, ha assicurato il ministro.
Qui sotto il video integrale della conferenza stampa: